Ma nessuno sprizza salute: il commento di Mario Sechi
Il Conte bis è nato il 5 settembre scorso, non ha compiuto ancora i due mesi di vita, ma la sua esistenza è messa in discussione da un quadro politico colmo di incertezzePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Dura o non dura? Questa è la domanda che ricorre nelle conversazioni sul futuro del governo. Il Conte bis è nato il 5 settembre scorso, non ha compiuto ancora i due mesi di vita, ma la sua esistenza è messa in discussione da un quadro politico colmo di incertezze. Quali? Vediamole.
1) Il taglio dei parlamentari ha bisogno di essere accompagnato da riforme sostanziali, non maquillage, prima fra tutte la riforma elettorale. Quale? Maggioritario? Proporzionale? Un frullato che dopo Mattarellum, Porcellum e Rosatellum finisce ancora in ellum? Nessuno lo sa e in queste condizioni i partiti sono tra l'incudine e il martello.
2) L'incudine è il primum vivere dei parlamentari che tendono naturalmente a conservare il proprio seggio, non vedrete mai il tacchino andare da solo canticchiando sul tavolo del pranzo di Natale; il martello è quello della tentazione di evitare il logoramento (nel lungo periodo vale per tutti) andando a contarsi con le elezioni anticipate e far così naufragare taglio dei parlamentari e nuova legge elettorale.
3) Il Paese ha un grande problema di classe dirigente e nessun partito può dire di essere in grande salute, nemmeno la Lega. Basta allargare la visione, non si governa in casa se non si ha un'idea compiuta del mondo. Il Pd ha sulle spalle il peso di un esecutivo che non ha un reale programma politico e con i partiti della famiglia socialista europea in crisi; i Cinque Stelle sono una singolarità in Europa, sono in caduta libera sul piano del consenso e dell'organizzazione.
I talia Viva conta sulle relazioni (qualcuna anche all'estero) di Renzi, ha peso in Parlamento, ma per ora non ha voti; la sinistra radicale è poco più di una testimonianza storica; la Lega vince (e vincerà ancora) ma è un partito senza una visione internazionale, con una collocazione sbagliata in Europa, bisognoso di una strategia di governo che non c'è, tutto questo, come abbiamo visto, alla fine si paga; Fratelli d'Italia rappresenta una destra sociale in ascesa ma con un potenziale limitato dall'assenza di un'apertura sui temi liberali e di mercato che sono necessari in un Paese che è la seconda potenza industriale d'Europa; Forza Italia è un passato che non può tornare per ragioni anagrafiche. Detto questo, se si votasse oggi - e vista la legge di Bilancio, per un bel po' anche domani - vincerebbe il centrodestra.
4) Le leadership non si misurano solo con i voti, conta anche la capacità di saper stare dentro le istituzioni. Matteo Salvini è giovane, controlla il suo partito e ha i voti, ma abbiamo anche visto quali sono i suoi limiti sul piano del gioco istituzionale: piazze piene, palazzi vuoti. Salvini deve saper adattare prima di tutto se stesso alla fase di governo. Luigi Di Maio è l'unico professionista dentro i Cinque Stelle, ma ha un partito in ebollizione e in parte già cotto, il Movimento non ha nessuna alternativa reale all'attuale guida. Matteo Renzi tenta la rinascita, è giovane, cinico e intelligente nella manovra parlamentare, il più dotato nella camarilla e nello spiazzare, ma ha il problema del consenso nel paese reale e per contare ha bisogno di tempo e alleati che, visti i precedenti, non sono facili da trovare; Giuseppe Conte si agita per diventare qualcosa al centro, parla per ultimatum e non può darne neppure uno a se stesso, è camaleontico, ha già il problema della sua permanenza a Palazzo Chigi.
Ripetiamo la domanda: dura o non dura? Palazzo Chigi ha impostato male la legge di Bilancio che è segnata dal rancore contro i ceti produttivi, da un'ottusa lotta di classe e da "tasse verdi" che alla fine saranno pagate dai più poveri. È un assist incredibile all'opposizione. Le elezioni in Calabria saranno vinte dal centrodestra, quelle in Emilia non sono più una certezza per la sinistra e Salvini ha già cominciato la sua campagna porta a porta. Se cade il Muro dell'Emilia, casca anche il Conte bis che in ogni caso o cambia linea o implode per effetto dell'azione di Renzi che ieri ha avvisato il premier: «La legislatura va avanti con o senza Conte». Andrà così? La politica può inventare di tutto, solo una cosa in una democrazia è impossibile: governare contro gli elettori.
Mario Sechi
(Direttore dell'Agi e fondatore di List)