Sei tonnellate di rifiuti marini da "ripescare" dai mari entro i prossimi tre anni, grazie all'aiuto di una rete di pescatori: questo l'obiettivo con cui Luna Rossa, dalla base operativa di Cagliari, annuncia una partnership triennale con Ogyre, prima piattaforma globale di "fishing for litter".

Un’iniziativa che funziona come un sistema aperto: chiunque può seguire l'esempio di Luna Rossa e partecipare attivamente alla raccolta di rifiuti dal mare, attraverso il supporto diretto a uno o più pescatori impegnati in questa attività e sommando, così, i propri "chili" di rifiuti marini alle sei tonnellate raccolte a distanza dal team.

Con porti già attivi in Italia (Cesenatico, Santa Margherita Ligure, Marina di Ravenna), Brasile e Indonesia, Ogyre conta oggi su un network di 80 pescherecci nei tre continenti, grazie alla cui collaborazione realizza progetti di sostenibilità come quello realizzato con il contributo del team Luna Rossa Prada Pirelli.

"Si tratta di un modello virtuoso sperimentato per la prima volta nei paesi scandinavi, che punta a ripulire i mari dalla plastica grazie all'aiuto dei pescatori: sono loro, infatti, che raccolgono i rifiuti marini, spesso durante le normali attività di pesca - spiegano Antonio Augeri e Andrea Faldella, fondatori di Ogyre - Coinvolgiamo i pescatori per farci aiutare a riportare a terra i rifiuti marini, compensandoli con un contributo economico per il loro lavoro e realizzando così un impatto positivo sulle comunità locali. Poi, una volta a terra, smaltiamo i rifiuti correttamente grazie ai nostri partner locali".

LA PARTNERSHIP – "La partnership con Ogyre rappresenta una nuova, importante tappa nel percorso di sostenibilità e di salvaguardia degli ecosistemi marini intrapreso da Luna Rossa - spiega Max Sirena, skipper e team director di Luna Rossa Prada Pirelli -. Il mare è la nostra casa e ogni giorno ci impegniamo per rispettarlo e proteggerlo, sia attivando progetti di sostenibilità come questo, sia con gli investimenti nel miglioramento delle nostre pratiche interne, dall'utilizzo di fibre più sostenibili per l'abbigliamento tecnico all'introduzione di soluzioni alternative alle plastiche monouso". 

(Unioneonline/v.l.)

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