Il "No" della Sardegna alle scorie nucleari arriverà sulla scrivania del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Sarà infatti trasmesso al Capo dello Stato l'ordine del giorno votato all'unanimità dal Consiglio regionale contro l'ipotesi di stoccaggio di rifiuti nucleari nell'Isola, inserita, con 14 siti papabili, quattro in provincia di Oristano e una decina nel Sud Sardegna, nella mappa delle aree idonee per ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi.

Il documento approvato impegna il governatore Christian Solinas a intraprendere "ogni possibile iniziativa in tutte le sedi istituzionali deputate per esprimere e ribadire con determinazione la ferma volontà del popolo sardo contraria a qualsiasi ipotesi che l'Isola possa essere considerata quale sede del deposito nazionale delle scorie". Inoltre, "a sviluppare ogni approfondimento tecnico e scientifico a supporto di questa posizione".

Nell'ordine del giorno approvato viene fatto notare che "vista la condizione di insularità, l'eventuale decisione di localizzare in Sardegna il deposito unico di scorie implicherebbe il transito prima attraverso la penisola, poi in nave, e quindi nelle arterie viarie interne dell'Isola che sono inadeguate".

Tutto ciò, viene sottolineato dal documento, "potrebbe determinare gravi problemi e potenziali situazioni di emergenza, considerati i reali pericoli della spedizione di materiali radioattivi via mare, con implicazioni catastrofiche in caso di incidente".

Stoccare le scorie nucleari in Sardegna, insomma, sarebbe una scelta che "mal si concilierebbe col fatto che all'interno dei 14 siti ci sono aree di elevato pregio ambientale e ricche di emergenze archeologiche, e contraddice il percorso avviato dalla Sardegna per esaltare il proprio territorio come Isola della qualità e dell'eccellenza".

(Unioneonline/l.f.)
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