“Non basta risanare un territorio così gravemente ferito nella sua identità paesaggistica, naturalistica, economica e sociale: le tragedie dei giorni scorsi devono indurre la politica a tracciare una nuova strada di armonia tra la presenza umana e la gestione del territorio e la salvaguardia del nostro immenso e prezioso patrimonio ambientale”.

Lo ha detto il Presidente della Regione Christian Solinas intervenendo a conclusione del dibattito in Consiglio Regionale sui tragici roghi che hanno devastato la Sardegna: “La fragilità dell'equilibrio del nostro ecosistema deve indurci a valutare – ha aggiunto - quanto l'ambiente necessiti di interazioni tra natura e uomo. L'avere improntato questo rapporto su una visione massimalista della gestione dei boschi ha alterato quello che sarebbe dovuto essere un giusto equilibrio, mettendo a rischio l'incolumità dell'ambiente e penalizzando al tempo stesso le attività che legano l'uomo alla natura e al territorio, ed esponendo quest'ultimo ai rischi determinati dall'abbandono e dall'incuria”.

“Troppo spesso - ha sottolineato - sull'altare di una visione estetica dell'ambiente si sono sacrificate attività che non solo fanno parte della storia e dell'identità dei territori, ma concorrono in modo determinante a preservarli. Oggi dobbiamo attivare politiche che consentano di conciliare tutto ciò, e di prevenire i disastri ai quali ancora una volta abbiamo assistito”.

"Le istituzioni – ha spiegato in Aula – devono fare la propria parte: ho chiesto all'assessore del Bilancio Giuseppe Fasolino di verificare immediatamente quali disponibilità ci possano essere per stanziare nell'immediato un fondo di interventi rapidissimi, laddove non si possa attendere l'esito della contrattazione con il Governo su altri tipi di fondi. Spero di poter portare qui all'Aula, nel più breve tempo possibile, una norma in questo senso".

"Davanti avremo un tema enorme – ha scandito -. Le Comunità che sono state colpite dovranno rivedere modelli di sviluppo sui quali stavano lavorando, tanti Comuni del Montiferru avevano avviato una programmazione fondata proprio sulla valorizzazione di aspetti ambientalistici dei propri boschi, pensiamo al comparto olivicolo di Cuglieri, il 95% degli uliveti sono andati in fumo, ed è andato distrutto anche il frantoio a Cuglieri, sono andate a fuoco aziende".

Per questo, ha aggiunto, "dobbiamo dotarci di uno strumento rapido, e questo è oggetto di contrattazione con il Governo che ieri ha già testimoniato l'attenzione su questo tema e sulle possibilità da mettere in campo per ristorare questi danni". Di certo, ha continuato, "dobbiamo anche pensare a come si può contribuire con i fondi del nuovo piano di sviluppo rurale e del Pnrr affinché questa ferita sia rimarginata il più in fretta possibile". Solinas ha ricordato che "abbiamo decretato lo stato di emergenza e questo ci potrà consentire strumenti più agili per quantificare i danni, ma strumenti altrettanto agili serviranno per abbattere i tempi di erogazione delle risorse". 

"Dobbiamo uscire assieme dall'emergenza, coinvolgendo tutti i soggetti istituzionali, i territori, le aziende – la conclusione – Uscirne assieme, è questa la parola d'ordine che ci vorremmo dare, tutto questo può rappresentare motivo d'unione della classe dirigente di questa Regione, senza differenziazioni di colore o schieramenti, in questo momento la gente non capirebbe, oggi dobbiamo riuscire a dare risposte, e quelle che daremo saranno risposte della politica nel suo complesso, tutto ciò che non riusciremo a fare sarà ugualmente responsabilità della politica nel suo complesso. In questo momento chi ha bisogno attende atti e fatti concreti". 

(Unioneonline/D)

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