Riccardo e Manuel, i due minorenni che hanno ucciso i genitori del primo, Salvatore Vincelli e Nunzia Di Gianni, sono in carcere a Bologna; il tribunale dei Minori ha convalidato il fermo per i due ragazzi.

A incastrarli, tra gli altri elementi, dopo il delitto avvenuto a Pontelagorino, nel Ferrarese, nella notte tra lunedì e martedì, sono state le impronte delle scarpe indossate da Manuel, numero 41; nelle macchie di sangue che ricoprivano il pavimento dell'abitazione, in particolare nella camera da letto dei coniugi, c'erano solo quelle, mentre il figlio Riccardo porta il 45.

I minorenni hanno confessato nel corso di un lungo interrogatorio; le indagini erano partite subito dopo il ritrovamento dei cadaveri, nell'abitazione di famiglia, e seguite dal procuratore capo di Bologna, Bruno Cherchi, cagliaritano (tre figli, sposato con una padovana), che, facendo uno "strappo alla regola", ha concesso un'intervista a L'Unione Sarda.

Bruno Cherchi, il procuratore capo di Ferrara
Bruno Cherchi, il procuratore capo di Ferrara
Bruno Cherchi, il procuratore capo di Ferrara

Cosa succederà ora ai due ragazzi?

"Per ora restano in cella al carcere minorile: dopo la loro confessione la vicenda passa nelle mani del tribunale dei Minori di Bologna, saranno loro a occuparsene".

Quali sono state le prime attività d'inchiesta?

"Dopo la chiamata da parte di Riccardo ai carabinieri, nella quale diceva che gli avevano ucciso i genitori, sono stati sentiti subito i parenti e gli amici della coppia, almeno per avere un'idea di cosa potesse essere successo e sapere qualcosa in più sulla famiglia".

Interrogatori?

"Sì, senza sosta, fino a quando i ragazzi sono crollati e hanno confessato quello che avevano fatto, raccontando del piano ideato e di come avevano ucciso".

Che idea si è fatto di questo delitto?

"È un fatto di gravità notevole, sia perché commesso da due ragazzini, 16 anni Riccardo, 17 Manuel, sia per la modalità: stiamo parlando di persone uccise a colpi d'accetta, con immensa ferocia".

C'è preoccupazione?

"Credo si possa parlare di un fenomeno isolato, tutti ricordano, per esempio, il caso di Pietro Maso (il giovane che nel 1991 nel Veronese ha ucciso entrambi i genitori, ndr), ma sono convinto siano episodi eccezionali".

Lei è cresciuto a Cagliari, dopo il tribunale militare e l'esperienza alla procura di Oristano, è arrivato a Ferrara diversi anni fa, torna in Sardegna?

"Sempre. Almeno per le vacanze; a Cagliari ci sono parenti e amici, e il mare...".
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