Sarà il prossimo 7 luglio il giorno dell'esame sui vestiti, le scarpe e gli accessori indossati da Manuela Murgia il giorno della morte, avvenuta il 4 febbraio 1995 a Cagliari. Gli indumenti erano stati ritrovati a fine marzo nei locali dell'ormai dismesso Istituto di Medicina legale. 

Il gip Giorgio Altieri ha fissato l'incidente probatorio, a Cagliari: i reperti saranno analizzati nel contradditorio tra le parti. Nell'occasione sarà acquisito e comparato anche il profilo genetico dell'unico indagato, Enrico Astero, ex fidanzato della vittima.

Intanto sono state coperte dal segreto istruttorio tutte le carte dell’inchiesta sul giallo di Tuvixeddu. E non solo gli atti delle nuove indagini disposte dopo la riapertura del fascicolo con l’ipotesi di omicidio volontario, ma anche quelli dei procedimenti già archiviati in passato, integralmente confluiti nella nuova indagine per omicidio volontario.

Lo ha confermato nei giorni scorsi il procuratore aggiunto Guido Pani all’avvocato Marco Fausto Piras, difensore di Astero (54 anni), l’ex fidanzato della giovane, iscritto nel registro degli indagati proprio in vista degli accertamenti tecnici sui vestiti della ragazza, ritrovati dopo trent’anni nell’ormai dismesso Istituto di Medicina Legale dell’Università di via Porcell a Cagliari.

Le indagini erano state aperte nel marzo di quest’anno, dopo una consulenza tecnica del medico legale Roberto Demontis, incaricato dalla famiglia, che aveva messo in discussione l’ipotesi che la giovane fosse caduta dal dirupo o si fosse suicidata.

Il pm  Pani ha disposto gli accertamenti tecnici irripetibili sui vestiti ritrovati, alla ricerca di eventuali tracce biologiche. Il difensore dell’ex fidanzato ha provato ad avere gli atti d’indagine del passato, tutti già in possesso degli avvocati della famiglia Giulia Lai e Bachisio Mele, legali delle sorelle, della madre e del fratello della ragazza deceduta, e della legale della madre, Maria Filomena Marras. Nei giorni scorsi l’avvocato Piras ha chiesto di poter avere quelle carte (dall’esito della prima autopsia, ai verbali di interrogatorio del suo assistito e le sit, le sommarie informazioni testimoniali, ma anche il materiale sequestrato sul luogo del rinvenimento), ma la risposta è stata negativa.

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