Ad alcuni è capitato di chiedere un permesso al lavoro, di fare tre ore di fila e di sentrsi dire: "Mi dispiace, i microinfusori sono finiti, non sappiamo quando arriveranno". Ora nei servizi diabetologici della Asl di Cagliari hanno evitato almeno questo problema esponendo un cartello che informa i diabetici della indisponibilità dei sistemi di infusione di insulina che hanno cambiato in meglio la qualità della vita a parte dei circa 80mila malati sardi. Si tratta di dispositivi poco più piccoli di uno smartphone che si applicano con un cerotto sul braccio o sul ventre e, tramite una piccola cannula, erogano automaticamente l'insulina. A chi ne ha diritto, ogni anno ne vengono prescritte al massimo 14 confezioni da dieci infusori, ciascuno dei quali dura tre giorni, poi si cambia.

"PROBLEMI DA SEI MESI" - "Da sei mesi, periodicamente abbiamo problemi", spiega Marcella Pinna, paziente cagliaritana. "Spesso ce ne consegnano meno del necessario ma sia a marzo che dall'inizio di settembre ad oggi ci siamo trovati senza. Non sappiamo quando risolveranno il problema. Per noi significa tornare alle iniezioni, fare un fastidioso passo indietro". Un problema confermato dalle associazioni dei malati. "Ci sono difficoltà, soprattutto a Cagliari, da quando è nata l'Ats", spiega Francesco Pili, presidente di Diabete zero onlus, che ha segnalato i disagi al capo del dipartimento ed ha avuto rassicurazioni su una soluzione in tempi rapidi. "Non voglio giustificare l'amministrazione ma capisco che in una fase di riorganizzazione si possa verificare qualche problema. Sono fiducioso che entro poche settimane tutto si risolva".

L'INTERROGAZIONE - Sull'argomento Michele Cossa, consigliere regionale dei Riformatori, ha presentato un'interrogazione all'assessore alla Sanità. "Se in passato il diabete era una malattia gravemente invalidante, oggi le cose sono radicalmente cambiate e i diabetici possono fare una vita del tutto normale. Ecco perché sono intollerabili i disservizi denunciati dai pazienti della Assl di Cagliari", accusa Cossa. "Non si possono costringere gli interessati ad attese defatiganti e a perdere intere giornate di lavoro perché si sono esaurite le scorte. Pigliaru, Arru e Moirano non stiano a guardare".

LA SPIEGAZIONE DELL'ATS - L'Azienda tutela della salute informa che proprio ieri è stata predisposta una delibera per l'acquisto del materiale e si giustifica. "Abbiamo dovuto affrontare una situazione in cui nella maggior parte dei casi, nelle diverse Asl della Sardegna, erano assenti le gare d'appalto per l'acquisto di microinfusori, sensori e materiale di consumo o erano prossime alla scadenza. Per ovviare a questa situazione", spiega una nota, "l'Ats ha stipulato una convenzione con la Regione Piemonte, condivisa con i diabetologi sardi, per aderire ad una gara omnicomprensiva di tutto il materiale di consumo, dei sensori e dei microinfusori per pazienti diabetici. Nelle more dell'aggiudicazione di questa gara, Ats Sardegna ha avviato delle procedure di gara "ponte" che interessano tutte le aree socio sanitarie della Sardegna per l'acquisto del materiale".

TEMPI IGNOTI - Insomma, nessuna scusa ai pazienti per i disagi né un'anticipazione sull'unica cosa che interessa loro: quando avranno i microinfusori. Anzi, l'Ats si autoincensa quando scrive che "quanto esposto è pertanto da considerarsi in maniera estremamente positiva, poiché si supera in questa maniera una gestione frammentata, per arrivare ad una gestione unitaria e appropriata dal punto di vista clinico di questo genere di presidi".

NUMERI IMPIETOSI Come è noto la Sardegna è la regione con il più alto numero annuale di nuovi casi di diabete di tipo 1 - 50 casi per 100mila abitanti contro una media nazionale di 7 - conta 5mila nuovi casi all'anno e 80mila pazienti: 50 mila affetti da diabete di tipo 1 e 2 e 30mila da diabete ignoto.

Fabio Manca

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