La procura generale ha chiesto alla Corte d'Appello la conferma della senteza, con le dieci condanne inflitte in primo grado, per il crac della Sept Italia, l'azienda di vernici industriali di proprietà dell'ex sindaco di Carloforte, Marco Simeone, fallita nel 2010 con un buco di 15 milioni di euro.

Il vice procuratore generale Sergio De Nicola ha comunque chiesto alla Corte di calcolare gli effetti che le prescrizioni già maturate potrebbero avere sul calcolo delle pene finali.

Nel primo grado di giudizio il Collegio della seconda sezione penale del Tribunale di Cagliari aveva condannato a 9 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta l'allora sindaco di Carloforte Marco Simeone, mentre erano stati condannati a due anni e mezzo anche l'ex presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci e l'avvocato Dionigi Scano, entrambi ex consiglieri Sept.

Erano finiti sotto accusa perché a fine 2001 avevano avvallato l'acquisto di una società dello stesso Simeone.

Dure condanne erano state pronunciate anche per gli altri imputati: 4 anni a Luigi e Maria Simeone; 2 anni a Stefano Fercia, e ancora un anno a Elisabetta Morello, Oscar Gibillini, Antonello Melis e Riccardo Pissard.

Per il crac della Sept il sindaco Marco Simeone era finito in carcere nell'ottobre del 2012 ed era tornato in libertà dopo dieci mesi di custodia cautelare e altri cinque ai domiciliari. Il 4 maggio parleranno le difese.
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