Crac gruppo Epolis, nove anni per Rigotti e 5 per Grauso
Accolte integralmente le richieste del pubblico ministero Giangiacomo Pilia al termine del processoNove anni per l’ex editore Alberto Rigotti, 5 anni per il fondatore della free press Nicola Grauso, poi altre pene comprese tra i 3 anni e mezzo e i 4 anni di reclusione per vari altri imputati e qualche assoluzione.
La prima sezione penale del tribunale di Cagliari ha accolto integralmente le richieste del pubblico ministero Giangiacomo Pilia, al termine del processo per il presunto crac da 130 milioni di euro del gruppo editoriale Epolis, che pubblicava numerose testate in varie regioni d'Italia.
A otto anni dal rinvio a giudizio formalizzato dal Gup del Tribunale di Cagliari, Giovanni Massidda, si è chiuso il dibattimento nato da una delle inchieste per bancarotta più complesse mai fatte in Sardegna, sfociata in oltre quaranta capi di imputazione nei confronti di vari indagati accusati di aver provocato il fallimento della società Epolis e della concessionaria pubblicitaria Publiepolis.
Le altre condanne sono 4 anni per Sara Cipollini, 4 anni anche per Michela Veronica Crescenti, 3 anni e 9 mesi per Alessandro Valentino, 3 anni e mezzo per John Gaethe Visendi. Altri vari reati sono stati dichiarati prescritti o assolti nei confronti degli altri imputati Vincenzo Greco (estinta per morte del reo), Rosanna e Rosalba Chielli, Claudio Noziglia e Anna Abbatecola.
L'inchiesta aveva portato all'arresto dei vertici societari: oltre a Rigotti, la vicepresidente della società, Sara Cipollini, e il consigliere di amministrazione Vincenzo Maria Greco. Per Cipollini e Greco furono disposti da subito gli arresti domiciliari, mentre per Alberto Rigotti si aprirono le porte del carcere.
Nel 2016 l'ex vicepresidente della concessionaria di pubblicità Publiepolis, Carlo Momigliano, era stato assolto dall'accusa di bancarotta nel processo sul presunto crac milionario del gruppo editoriale Epolis, che in Italia pubblicava un gran numero di giornali in varie Regioni. Era stato l'unico degli imputati a scegliere il rito abbreviato nell'ambito del processo per la presunta bancarotta di Epolis.
Oggi davanti al collegio della prima sezione del tribunale di Cagliari presieduto dalla Giudice Lucia Perra (affiancata dai colleghi Antonella Useli Bachitta e Federico Loche) è stata dunque letta la sentenza.
Il fallimento del gruppo editoriale Epolis era costato decine di posti di lavoro fra giornalisti, grafici e amministrativi.