Strade semi deserte, sotto i porticati invece un viavai di turisti e cittadini alla ricerca di un angolo fresco per riposare un po’. Il gran caldo non abbandona ancora Cagliari e la Sardegna, stretta da giorni nella morsa dell’anticiclone Cerbero, che con le sue “lingue infuocate” sta mettendo a dura prova l’Isola.

E in molte zone – Cagliaritano compreso – è prevista per giovedì una nuova allerta incendi di colore arancione, ovvero a rischio “alto.

In città, nel largo Carlo Felice il termometro sfiora i 35 gradi, ma «sembra che ce ne siano 45, all’ombra.Qualche settimana fa aspettavamo l’estate, poi è arrivata tutta d’un tratto. Non ci ha dato neanche il tempo di fare il cambio armadio che subito ci siamo ritrovati con temperature tropicali», lamenta una passante, sulla via per la fermata dell’autobus. «Di solito cammino a piedi ma sto prendendo i mezzi pubblici, almeno sto al fresco», confessa.

E mentre gli zampilli della fontana di piazza Deffenu continuano indisturbati i loro giochi d’acqua, a pochi passi dall’asfalto rovente di viale Colombo,  sono tanti i cittadini che scelgono di ripararsi dai raggi del sole nelle tettoie del Molo Dogana, per una sosta al volo o un momento di relax. Qui il caldo «si sente, come ovunque. Però il vento che soffia dal mare aiuta molto», spiega Rita, che come altre persone ha scelto di pranzare in “compagnia” delle tante barche che popolano le banchine. «Purtroppo in città – continua – non ci sono molti posti all’ombra. È vero, gli spazi verdi non mancano. Ma spesso non sono puliti e preferisco stare qui. E allora c’è la “lotta” tra chi, come me, vuole accaparrarsi un posticino lontano dai raggi del sole. Ma oggi è andata bene», confessa, con un sorriso. 

A “sfidare” la forza di Cerbero – nella vicina piazza Ingrao  invece c’è Angelo, 80 anni, che con l’aiuto del suo bastone ha raggiunto una delle panchine libere per trascorrervi le prime ore del pomeriggio: «A casa c’è troppa afa. Come affrontare il gran caldo a Cagliari? Ci facciamo il segno della croce, non c’è altra soluzione. Perché se non delle temperature abbiamo paura della bolletta. Quindi ognuno sceglie la soluzione che fa “meno paura”», scherza.

Ma la preoccupazione di controllare l’app del meteo, sperando in una diminuzione delle temperature, non abbandonerà i sardi a breve. Infatti a seguire le orme dell’anticiclone intitolato al leggendario guardiano degli inferi, ci sarà il ben più temuto “compagno” Caronte che traghetterà la Sardegna verso temperature ancora più estreme. Così da domenica 16 luglio si registreranno picchi di 39-40 gradi. Lo sanno bene i più giovani che, leggendo le “ultimissime” dai loro smartphone, hanno già pensato alle soluzioni migliori per affrontare la tanto temuta seconda metà di luglio. «Di solito quando sono in casa sto attento e chiudo finestre e porte, per non disperdere il fresco. Poi di notte apro tutto, per cambiare l’aria. Facendo così riesco a dormire sereno», spiega il 22enne Cristiano che in compagnia dell’amico Gabriele si è fermato per una merenda veloce sotto il palazzo della Regione, in via Roma. E proprio a pochi passi da lì, la fila dei clienti sull’uscio di una delle gelaterie cittadine cattura l’attenzione dei passanti. «In questi giorni sono tante le persone che ci hanno fatto visita per una granita, acqua fresca o un gelato», spiega Roberta, dietro il bancone di Peter Pan. «Spesso il pit-stop da noi è anche una “scusa” per trascorrere un momento di relax in un ambiente fresco, e in giornate come questa è più che normale», conclude.

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