Questioni di sicurezza, concessioni sospese e via i tavolini dalle strade di mezza Marina, a Cagliari,  la notte di Capodanno. La brutta notizia è arrivata ai titolari dei locali che si affacciano sulle strade interessate con una Pec notificata questa mattina, con allegata la determinazione firmata dal dirigente del servizio comunale Suape, Alessandro Cossa. 

Il palco per il concerto di Blanco sarà montato nel Largo Carlo Felice. Il piano di safety redatto dall’organizzazione prevede una lunga serie di vie di fuga: sono via Crispi e via Angioy, per il lato stampacino, ma anche tutte le stradine della Marina fino a via Barcellona (non compresa): tutte le attività, dalle 16 del 31, dovranno far sparire tavoli e sedie esterni, perché quelli sono considerati spazi  “di esodo e deflusso dall'area dello spettacolo”. E i numeri non saranno bassi: si prevedono circa 20mila spettatori. La sicurezza, prima di tutto. Ma dal quartiere si sollevano voci contrariate sulla tempistica.

A farsi portavoce delle istante di numerosi colleghi è Massimo Mazzei, de “I Prinicipi di Dan”, in via Napoli. Lui aveva già deciso di non organizzare un cenone all'esterno. Ma tanti nella zona, grazie anche alle previsioni meteo che parlano di temperature primaverili, avevano raccolto numerose prenotazioni: «A due  giorni dal Capodanno tutti i tavoli esterni e prenotati per il cenone dovranno essere ritirati e disdetti», spiega, «le attività dovranno restituire gli acconti ricevuti dai prenotati dopo aver già fatto la spesa». Chi aveva scelto un locale «dovrà trovare posto altrove. Le attività, a loro volta,  dovranno trovare un posto dove collocare i tavoli e sedie esterni che solitamente la notte trovano posto dentro gli stessi locali».

Insomma, una catena di disagi. Che non è finita: «Parte dei assunti per gli extra del 31 staranno a casa», prosegue Mazzei. Che tiene per la fine quella che considera la beffa ciliegina sulla torta: «Sarà così per tutta la zona?», chiede retoricamente. Risposta: no. «Nel Corso Vittorio Emanuele e in piazza Yenne non cambia nulla. Lì i tavoli all’esterno si si possono mettere, I pericoli, pare, sono solo dall’altra parte della strada». 

(Unioneonline/E.Fr.)

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