Cagliari scende in piazza per Gaza: «Fermiamo la barbarie»
In corso la manifestazione nazionale indetta dalla Cgil, adesioni da associazioni, partiti e stampa sardaIl video della manifestazione
Le bandiere, gli striscioni, i cori. In piazza Ravot, davanti al Bastione Saint Remy, è in corso la grande mobilitazione nazionale “Fermiamo la barbarie”, lanciata dalla Cgil e articolata in decine di città italiane.
A Cagliari l’appuntamento è scattato oggi pomeriggio alle 17.30 e sta vedendo la partecipazione di associazioni, partiti, movimenti e di una delegazione della Cgil nazionale.
Al centro della protesta c’è la condanna delle azioni militari di Israele a Gaza e in Cisgiordania, definite dalla Cgil come «una delle più gravi negazioni del diritto umanitario e internazionale».
Una voce che si unisce alle richieste avanzate dal Sindacato mondiale (CSI) e dalla Confederazione europea dei sindacati (CES): cessate il fuoco immediato, riconoscimento dello Stato di Palestina, sospensione dell’Accordo di associazione UE-Israele e stop al commercio dei beni prodotti negli insediamenti illegali.
Il corteo di oggi sostiene anche la Global Sumud Flotilla, l’iniziativa umanitaria che ha già visto partire imbarcazioni cariche di viveri e medicinali dai porti di Genova e Barcellona, e che tra qualche giorno salperà da Catania, Tunisia e Grecia per tentare di raggiungere la Striscia di Gaza.
«Non bastano più le parole – ha detto il segretario generale della Cgil Sardegna, Fausto Durante – servono atti concreti da parte dei governi democratici. Ognuno di noi deve dare un segnale di sdegno: anche se la guerra può sembrare lontana, le sue immagini ci toccano da vicino ed è responsabilità di un popolo civile far sentire la propria voce».
La Cgil Sardegna ha raccolto l’appello di centinaia di cittadini e ha sottolineato con favore il sostegno espresso anche dalla presidente della Regione, Alessandra Todde, alla Flotilla.
Alla mobilitazione di Cagliari ha aderito anche l’associazione della Stampa Sarda, che ha scelto di unirsi al presidio per sottolineare il ruolo del giornalismo nel documentare le violazioni dei diritti e nel contrastare le narrazioni che occultano la gravità della crisi. Parallelamente, la Fnsi, il sindacato nazionale dei giornalisti, è presente alla manifestazione gemella in corso a Roma.
«Se partecipiamo, se non cediamo alla rassegnazione – ha concluso Durante – possiamo trasformare la nostra indignazione in un modo pacifico ma potente di cambiare le cose. Fermare la barbarie è possibile, ma solo insieme».