Cagliari, negato il corteo contro il Decreto Sicurezza: manifestanti in piazza
Raduno davanti al Riva, ma i partecipanti non potranno sfilare: imponente schieramento di forze dell'ordine
- Ore 18. La neonata rete studentesca “Retza de Istudiantes”, con numerose altre associazioni, in protesta questo pomeriggio in centro a Cagliari, contro il nuovo disegno di legge 1660 riguardante “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario”. Qualche centinaio i manifestanti in piazza Garibaldi, con la partecipazione di A Foras, Usb, No Tyrrhenian Link Quartu Sant’Elena e degli attivisti che si oppongono all’individuazione di aree idonee in Sardegna, per la manifestazione organizzata - oltre che da Retza de is istudiantes - anche da A Foras, Unigcom, assemblea Palestina Sassari e Unica per la Palestina.
«Cerchiamo di costruire un fronte unito sardo e darci a vicenda la forza per trovare una risposta efficace all’ennesima nuova legge repressiva dello Stato italiano», le motivazioni della protesta. «Il ddl 1660 colpisce la genesi della lotta nella sua totalità: taglia le gambe trasversalmente a tutte le realtà esistenti, da chi difende il proprio territorio o lotta per la giustizia climatica, fino a chi si batte per i diritti degli esseri umani e dei migranti».
Massiccia la presenza di forze dell'ordine. Era previsto un corteo che avrebbe dovuto percorrere via Garibaldi, piazza Costituzione, via Manno, piazza Yenne, largo Carlo Felice e via Crispi con chiusura in piazza del Carmine. Ma la manifestazione in movimento non è stata autorizzata.
«Questo disegno di legge tratta una privazione delle libertà ed è comune alla nostra lotta contro la speculazione energetica», le parole di Davide Fadda, attivista dei presidi del popolo sardo di Oristano. «Si compone di tanti tasselli: noi oggi siamo contro il decreto Salvini, così come eravamo contro i cambiamenti portati da Renzi che avevano creato una limitazione delle libertà di pensiero. Siamo qui con le nostre magliette “non ci sono aree idonee” perché la nostra battaglia è solo all’inizio: la risposta della Regione è chiara, chiedevamo l’immediata calendarizzazione della Pratobello 24 ma non c’è stata. Per questo continueremo a porre in essere delle azioni che avranno un impatto sempre crescente».
Il 12 ottobre la manifestazione si ripeterà anche a Sassari.