Una nuova idea per dare nuova vita all’ex ospedale Marino di Cagliari: trasformarlo in un luna park sovrastato da una mastodontica ruota panoramica, alta almeno un centinaio di metri.

È il progetto della Monchstar, azienda austriaca specializzata nella creazione di parchi a tema in tutto il mondo, che già si è cimentata con successo nella riqualificazione di aree dismesse ed edifici abbandonati in mezza Europa, puntualmente riconvertiti in luoghi di divertimento, con attrazioni altamente spettacolari.

Secondo quanto riferito dalla stampa austriaca, l’ultima ricognizione dei tecnici ha individuato tre aree papabili per la nuova maxi-creatura targata Monchstar, tutte e tre sul mare.

Un ex istituto scolastico a Calella, sulla Costa Brava spagnola; un vecchio rudere alle porte di Atene; e, appunto, l’ex centro elioterapico sul lungomare del Poetto.

“La Sardegna per noi sarebbe l’investimento migliore, resta da vedere se ci saranno le condizioni”, ha spiegato l’amministratore delegato di Monchstar Ludwig Lachmann.

L’idea, come detto, è quella di riconvertire l’edificio, progettato da Ubaldo Baldas negli anni Trenta del Novecento, in uno stabile dove possano trovare posto bar, ristoranti, negozi e anche un albergo.

Parte della struttura verrebbe però demolita per far spazio alla maxi-ruota, da non meno di 100 metri d’altezza (e sarebbe così tra le prime venti nel mondo e la più alta d’Italia, record detenuto oggi dalla Eurowheel di Mirabilandia in Emilia Romagna).

Un colosso, insomma, che garantirebbe una vista mozzafiato su Cagliari e sul suo lungomare, pronto ad attirare residenti, famiglie, vacanzieri e croceristi.

Prima però c’è da affrontare l’iter burocratico-amministrativo.

L’edificio, ripensato a vocazione turistico-alberghiera dopo il trasferimento dell'ospedale, è attualmente di proprietà della Regione.

Da più parti se ne auspica la cessione al Comune, che potrebbe poi occuparsi dell'affidamento ai privati.

Ogni ipotesi di riconversione, però, è finora rimasta lettera morta.

E sono trascorsi ormai quasi 40 anni.

Ora spunta l’ennesima idea e vedremo come andrà a finire.

“Presto invieremo i progetti a chi di dovere", prosegue l’ad Lachmann. Aggiungendo: “Generalmente le amministrazioni locali all’inizio sono scettiche. Poi, però, quando vedono i primi disegni e apprendono i dettagli in rendering, lo scetticismo si trasforma in entusiasmo”.

(Unioneonline/l.f.)

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