Cagliari: a monsignor Baturi la “Giovane casara”, la nuova statuina del presepe sardo
L’iniziativa di Coldiretti e Confartigianato: «Simbolo di un mondo che sa rimanere saldamente ancorato alle tradizioni»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
A Cagliari, tra luci di Natale e la frenesia degli ultimi acquisti, una statua nuova entra a far parte del Presepio 2024 di artigiani e agricoltori. È la “giovane casara”, che racconta di un mestiere antico che, pur nell'apparente semplicità, racchiude la passione e l'ingegno che rendono unici i prodotti della Sardegna. Un tributo a un sapere che non può essere perduto: quello delle mani che lavorano il latte, che lo trasformano in un prodotto che racconta storie di tradizione, qualità e innovazione.
Stamattina, Confartigianato Sud Sardegna e Coldiretti Cagliari hanno consegnato la statua all'Arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Baturi. «Quest'anno celebrare il 'bello, buono e ben fatto', che è il nostro marchio di fabbrica», ha dichiarato Fabio Mereu, presidente di Confartigianato Sud Sardegna, riferendosi alla statua che incarna il valore delle produzioni isolane e italiane. Anche Giorgio Demurtas, presidente di Coldiretti Cagliari, ha sottolineato l'importanza di questa scelta, evidenziando come la statuina della giovane casara sia simbolo di un mondo che, pur affrontando le sfide della modernità, sa rimanere saldamente ancorato alle tradizioni. «Questo è un messaggio di valore aggiunto», ha detto. «Una manualità che lega il passato e il futuro, l'innovazione e la tradizione, tra territorio e qualità certificata».
“La giovane casara” si inserisce in un progetto più ampio, che ha visto, negli anni precedenti, l'inclusione nel Presepio di figure rappresentative di diverse professioni: dall'infermiera all'imprenditore digitale, dal florovivaista al maestro artigiano. Ogni anno, una nuova figura racconta una parte della nostra storia e, soprattutto, del nostro futuro, in cui il lavoro e la passione per la terra sono protagonisti indiscussi.
Monsignor Baturi ha apprezzato il dono, rivelando come il Presepio, tradizionalmente legato al Natale, sia un simbolo di speranza che, anche nei momenti difficili, può rappresentare un nuovo inizio. Il Vescovo ha sottolineato che questa statuina ci invita a riflettere sull'importanza della cura e della dedizione, valori che si traducono in lavoro, ma anche in una visione collettiva di comunità, in un impegno che è sempre legato alla terra e alle sue risorse.