Di male in peggio. Caos chiama caos in una città, Cagliari, che sembra avere – nella mente di chi la amministra, politici e burocrati - un nemico dichiarato: l’automobilista. Gli incidenti stradali sono figli dell’imponderabile, anche se lo stress da abitacolo una qualche concausa dovrà pur avercela. Non si chiude un cantiere e se ne aprono altri dieci. Evviva la spesa dei soldi pubblici (nostri), evviva le strade che brulicano di bulldozer e di operai. Pochi ovunque, in verità, anche per la scellerata normativa (qui chi governa le città non c’entra nulla) degli appalti a massimo ribasso, che impedisce (forse) di fare i lavori la notte (vedi i dossi nelle strade più a rischio). O magari semplicemente per la mancata verifica del rispetto del capitolato. Manca un coordinamento, una regia? O forse c’è, e questo sarebbe preoccupante.

Una città nemica degli automobilisti, dicevamo. Marciapiedi che si dilatano - non si capisce bene per quali folle di pedoni - e, di riflesso, parcheggi che spariscono. Tutto questo mentre i multipiano restano chiusi: via Caprera, via Sauro. Apriremo a gennaio, promettevano dai Palazzi. Sono chiusi. E il parcheggio della stazione, circondato da una viabilità rivoluzionata tre anni fa aspettando un trenino chiamato in pompa magna metropolitana? Un inferno, con entrata e uscita sulla stessa strada. In una città normale qualcuno lo avrebbe chiuso per giusta causa: la sicurezza, soprattutto il sabato sera, è una barzelletta. Nessuno vede, nessuno provvede, nemmeno le forze dell’ordine, in altre circostanze severissime.

Manca una visione, o magari c’è. Forse è questa: andate a piedi o prendete un autobus. Spostatevi in bici o montate su un monopattino. O prendete – chissà quando – la mitica metropolitana, un progetto vecchio di trent’anni.

Serve un progetto, serve una svolta culturale, serve il dialogo. L’auto, piaccia o no, farà parte della nostra quotidianità ancora lungo. Non serve portare da due a dieci metri la larghezza di un marciapiede. Così come non aiuta la sicurezza stradale piazzare paletti metallici in ogni dove, una trappola pericolosa. Benvenuti a Cagliari.

Emanuele Dessì

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