"Attenti a quel braccialetto: serve a rubare la sabbia"
Un prodotto pubblicizzato su Instagram che fa inorridire i sardi: "Altro che salvare l'ambiente, aiuta i furbetti"Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Una segnalazione arrivata alla nostra redazione da un geologo sardo, Italo Bellu, che ha voluto farsi portavoce di una discussione nata su Instagram e legata a una pagina che, spacciandosi per società impegnata nella tutela dell'ambiente, promuove in realtà oggetti che, questa l'accusa, l’ambiente contribuirebbero a distruggerlo.
Al centro del dibattito un bracciale, "realizzato in sughero ecologico", che attraverso una particolare capsula consente di raccogliere e conservare la sabbia dei luoghi visitati anche solo per una breve vacanza.
Il tutto, però, non si esaurisce qui, perché l'anima "verde" che spinge i produttori a commercializzare i bracciali va oltre: "Ogni braccialetto – si spiega nella pagina Instagram senza aggiungere troppi particolari - aiuta a finanziare la ricerca scientifica per proteggere l'ambiente".
Apriti cielo.
Molti i commenti inorriditi degli utenti, e a scrivere sono anche tanti sardi: "Se lo fai in Sardegna – sottolinea una donna – non solo prendi una multa, ma rischi anche l'arresto".
Riferimento alle norme restrittive che vigono nell'Isola per contrastare il fenomeno dei "ladri di sabbia".
"Ci battiamo tanto ogni anno – dice Italo Bellu a L'Unione Sarda.it - per sensibilizzare i turisti che la sabbia non si tocca… E poi ci tocca trovare pagine di questo tipo su Instagram, che spacciandosi per ambientaliste mettono in commercio braccialetti per prendere sabbia e farla diventare un ciondolo".
"La speranza – aggiunge Bellu – è che la lotta ai ladri di sabbia anche su web possa diventare sempre più serrata. Abbiamo già distrutto la spiaggia rosa di Budelli, quella di Is Arutas, e ancora tante anche nel sud dell'Isola. E poi tutti quelli che vanno in spiaggia lasciando bottiglie e bottigliette…è ora che in tema di tutela delle spiagge si dia davvero una stretta…a partire dai social".
Virginia Lodi
(Unioneonline)