«Noi siamo pronti a tutto». Non punta ad abbassare i toni Mauro Calì, responsabile per il sud e le isole del Blocco Studentesco, l’associazione di studenti neofascisti che per domani pomeriggio alle 16,30 ha convocato a Cagliari una manifestazione che chiama a raccolta i «giovani del sud» contro gli immigrati e lo ius scholae, definiti come “infami strumenti di sostituzione etnica e concorrenza ai nostri giovani”. 

Il giovane ha pubblicato un video col quale intende lanciare una sfida agli antifascisti cagliaritani, che per le stesse ore hanno indetto una contromanifestazione.

Maurizio Calì
Maurizio Calì
Maurizio Calì

Il clima si preannuncia teso. E a dimostrarlo nella serata di venerdì c’era un ampio schieramento di forze dell’ordine intorno alla sede di CasaPound (estrema destra) in via Cervi, dove il Blocco studentesco – che vi fa riferimento – tiene un’iniziativa collaterale rispetto al corteo di domani, con la presentazione di un libro. 

I responsabili della sicurezza pubblica temono un blitz dei contestatori ben prima del possibile confronto-scontro di domani. E hanno blindato la zona di San Benedetto con un imponente schieramento di forze dell’ordine. 

Per scatenare le polemiche è bastato solo l’annuncio del Blocco studentesco. Anpi e Cgil hanno subito detto no a manifestazioni xenofobe che propugnano valori contrari alla Costituzione.

Mentre il partito dei Progressisti, che a Cagliari esprime il sindaco Massimo Zedda, ha annunciato che i suoi rappresentanti saranno in piazza accanto agli antifascisti: «Eventi di questo tipo rappresentano un'offesa alla collettività, alla memoria storica, ai valori della Costituzione repubblicana e a tutte le persone che hanno lottato per la libertà e la democrazia nel Paese», spiegano i Progressisti in una nota, «guardiamo con preoccupazione ai precedenti legati ai raduni nazionali di CasaPound, mentre assistiamo a una crescente diffusione di episodi di violenza politica rivendicati dalle forze fasciste del Paese, da ultimi il violento assalto al Liceo Da Vinci di Genova, organizzato per colpire nella notte studenti e studentesse minorenni, o il blitz di via Leopardi a Roma, programmato per esercitare violenza su manifestanti pacifici al termine dell'esercizio delle loro libertà democratiche».

«Ripudiamo il concetto di remigrazione e di sostituzione etnica, così come qualunque tentativo di produrre ed esasperare fratture sociali all'interno delle nostre comunità»,  si legge ancora nella nota ,«crediamo in una società plurale, le cui individualità rappresentano ricchezza e non pericolo, e convergono nel definire una identità collettiva, crediamo nelle reti e nei corridoi umanitari, crediamo nella libertà di movimento delle persone. Rivendichiamo i valori democratici e antifascisti su cui il Paese si fonda, come ci identificano i principi dello Statuto del comune di Cagliari, Città della Pace. Aderiamo con convinzione alla chiamata delle associazioni e delle realtà democratiche e antifasciste cagliaritane, scendendo collettivamente in piazza sabato 1 novembre».  

Enrico Fresu 

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