Raduno neofascista a Cagliari, gli Antifa pronti a manifestare: la tensione è già alta
Per il primo novembre il Blocco Studentesco nazionale chiama a raccolta nel capoluogo sardo i giovani del sud Italia: «No a Ius Scholae e immigrazione». E già si prepara il corteo in contrapposizionePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Neofascisti da una parte, antifascisti dall’altra. È il 2025 e la storica contrapposizione tra studenti (e non solo) di fazioni avverse riandrà in scena il primo novembre a Cagliari: per questa data il Blocco Studentesco (questi sono i sedicenti fascisti) ha chiamato a raccolta nel capoluogo sardo «i giovani del Sud e delle Isole». Un raduno che era stato preannunciato con numerosi manifesti attaccati (illegalmente) in giro per la città, che riportavano anche lo slogan «Europa will be free»: in inglese (quindi non nella lingua parlata in Patria).
L’iniziativa è stata preannunciata, all’ultimo, anche con una nota pubblicata sul sito dell’organizzazione vicina a CasaPound. Così ecco la reazione degli antifascisti cagliaritani, che sono pronti a dare battaglia. A vedere le premesse, c’è il rischio che il primo novembre a Cagliari Digos e Reparto Mobile della Questura abbiano un bel po’ da lavorare.
Il blocco studentesco
«Abbiamo deciso», spiegano gli studenti del Blocco, «di mobilitare quella parte d'Italia troppo spesso lasciata ai margini, dimenticata e bistrattata. Proprio dalle terre del Sud, contrariamente a chi trova solo parole sterili e immobilismo, intendiamo dare spinta alla gioventù italiana per rivendicare i propri spazi e un futuro che non sia precariato o emigrazione all'estero».
I neofascisti scendono in piazza, dicono, «per affermare la voce dei giovani nelle scuole, nelle università e sui posti di lavoro. Tra strutture che cadono a pezzi, stage non retribuiti, spopolamento e denatalità, il Blocco Studentesco vuole confliggere con questa società a trecentosessanta gradi: dalla cultura allo sport, la gioventù ha bisogno di forza per ricostruire un'identità politica affermativa, volontaria e coraggiosa».
Invettiva anche contro «Ius Scholae e immigrazione», considerati «infami strumenti di sostituzione etnica e concorrenza ai nostri giovani. Lanciamo il nostro grido di lotta: l'Europa sarà libera. Dal centro del Mediterraneo rivendichiamo l'Europa come nostro orizzonte: una patria nuova, costruita dal basso e rivolta alla costruzione di uno spazio libero dalle catene di Washington e Mosca. Questa è casa nostra, non terra di conquista».
Gli antifascisti
Il coordinamento antifascista cagliaritano parla di «invasione, quella che vedremo questo sabato 1 novembre sarà una vera e propria invasione d'oltremare indetta dai fasci locali e dal continente dell'associazione Blocco Studentesco che, con la partecipazione di altri gruppi fascisti europei, inscenerà la propria marcetta in nome della propaganda razzista più becera e accolta dalle destre d'Europa e Statunitensi al grido di "remigrazione" nella nostra città, nella nostra terra».
La notizia, spiegano dal coordinamento, «arriva all'ultimo come da prassi, e per questo chiamiamo una necessaria contro-manifestazione questo sabato primo novembre con concentramento in piazza Garibaldi dalle 15».
Poi un avviso ai “compagni”: «Avvertiamo di tenere l'attenzione alta per le strade di Cagliari in questi prossimi giorni, di segnalarci ogni possibile minaccia o aggressione».
Enrico Fresu
