Da manager per un'importante azienda informatica, nel 2005 prende un anno sabbatico e con sua moglie decidono di creare un progetto per aiutare i bambini abbandonati, i giovani a rischio, le persone fragili.

«Quando raccontavamo il progetto le persone ci dicevano: voi volete la luna», dice Ugo Bressanello, presidente della Casa di accoglienza Domus de Luna di Cagliari. Ed è da qui che nasce il nome e l'anno sabbatico dura ormai quasi vent'anni. Questa bellissima realtà è stata raccontata durante l'incontro formativo sulla famiglia organizzato da don Evangelista Tolu nell'ambito del progetto Church&School. In platea gli studenti del polo Iti, a moderare l'incontro il medico Luigi Arru, è intervenuta l'assessora alle politiche sociali Irene Murru. L'idea era maturata con sua moglie sin dai banchi del liceo, poi l'adozione di un figlio li ha spinti a concretizzare il sogno di fare qualcosa di utile.

Da Casa delle Stelle, un rifugio sicuro per bambini, il primo progetto di Domus de Luna si è moltiplicato negli anni e oggi vanta oltre 200 dipendenti e tanti volontari. Conta un centro di ascolto e quattro comunità di accoglienza: per mamme, ragazzi e bambini, spesso vittime di incuria grave, maltrattamento, abuso. Recentemente è stata affidata loro una casa a Cardedu sequestrata alla criminalità organizzata: diventerà un luogo sicuro per chi è in difficoltà. Domus de Luna è tante cose diverse. Interventi sociali innovativi che nascono come risposta concreta a problemi ed emergenze umanitarie.

È impresa sociale con la cooperativa Buoni e Cattivi che ha all’attivo tre ristoranti riconosciuti e apprezzati dalle più prestigiose guide e riviste del settore. Gestiti da 70 ragazzi con un passato difficile che si sono riscattati. Poi l'oasi del cervo nella riserva Wwf di Monte Arcosu, la fattoria “molto sociale”. Testimone di questa preziosa realtà è stata Michela che in una video intervista ha raccontato la sua esperienza nella casa d'accoglienza e come le ha cambiato in positivo la vita.

© Riproduzione riservata