L'incremento dei decessi in Italia, registrato nel 2020 rispetto ai cinque anni precedenti, è legato solo in parte alla pandemia da coronavirus. Lo dice un'indagine dell'Istat sulla mortalità dalla quale emergono numeri in aumento del 19 per cento, ossia 85.624 morti in più. In Sardegna si parla dell'11 per cento.

Paragonando i risultati, tra il 2015 e il 2019 la media dei decessi è stata di 15.500; tra il gennaio e il dicembre dell'anno che si è appena chiuso, l'Isola ne ha registrati 17.200. Di questi, il 34 per cento sono riconducibili al Covid-19. In Sardegna c'è la percentuale più alta di morti in eccesso che non sono attribuibili al virus e, nel dettaglio, Cagliari è una delle tre province (insieme a Rieti e Caltanissetta) con meno mortalità in eccesso (0%): basti dire che a novembre, mese di punta della seconda ondata, registrava un meno 40,4% dei decessi, mentre Nuoro segnava +54,5%, Oristano +32,6; il Sud Sardegna +13,8; e Sassari un incremento del 61,2%.

Come si spiegano questi dati? Diversi sono i pareri degli esperti: da chi ritiene che i decessi siano legati al taglio dei servizi da parte del sistema sanitario, concentrato sulla pandemia, a chi invece propende per una scelta dei cittadini di non rivolgersi agli ospedali per la paura di contrarre il coronavirus, atteggiamento che può aver influito sulle situazioni già critiche.

(Unioneonline)

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