Si prospettano tempi lunghi in Sardegna per gli antivirali in farmacia: l’Isola è ancora tra le regioni in Italia, fa sapere all’Ansa Federfarma, associazione che riunisce i titolari delle farmacie territoriali, che registrano ritardi, assieme ad Abruzzo e Liguria.

Dallo scorso 21 aprile i medici di medicina generale possono prescrivere gli antivirali orali, ossia il paxlovid, il trattamento precoce a domicilio di pazienti che non necessitano di ossigenoterapia ma che sono a maggior rischio di forme severe: il paziente può ritirare il farmaco direttamente in farmacia senza pagarlo, con la modalità dispensazione per conto (dpc). Una modalità che non è prevista, almeno fino a nuova comunicazione, in Sardegna.

In ben sedici regioni e province autonome italiane gli antivirali anti-Covid - che vanno somministrati ai pazienti fragili entro 5 giorni dalla comparsa dei sintomi – sono già disponibili in farmacia o lo saranno entro lunedì mentre in altre due si prevede qualche giorno in più di attesa per averli. 

"Ci avviamo verso una fase in cui tutte le regioni, grazie alla rete territoriale delle farmacie, potranno mettere il paxlovid a disposizione dei pazienti fragili malati di Covid, che potranno così evitare forme severe della malattia e ricoveri – commenta il segretario nazionale di Federfarma Roberto Tobia -. Le farmacie anche in questo caso hanno risposto ad un importante bisogno di salute mettendo a disposizione la loro rete capillare".

In Sardegna però bisognerà aspettare un po’ e questo nonostante la determina dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa). E anche in Abruzzo e Liguria si è ancora in attesa di definizione delle procedure con la regione.

I DATI AGENAS – Intanto, come ogni fine settimana, arrivano i dati Agenas sui reparti Covid. L’Isola, con il 16%, risulta tra le 11 regioni che vedono un calo dell'occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area medica o “non critica” da parte di pazienti con Covid-19. Per quanto riguarda l'occupazione dei posti nelle terapie intensive a livello giornaliero nell’Isola, con il 5%, risulta in aumento. Nessuna regione italiana supera la soglia del 10%.

(Unioneonline/D)

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