Alghero, i pescatori chiedono tempo:'Un mese in più per la pesca all'aragosta'
Un mese in più di tempo per catturare la regina della tavola. La marineria algherese ha chiesto una proroga per la pesca dell'aragosta che, per legge, dovrebbe interrompersi il 31 agosto.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ma le cattive condizioni meteo «che costringono le imbarcazioni della pesca artigianale a rimanere ferme nei porti» e la crisi economica generale «che ritarda il commercio e il turismo», hanno finito per mandare a picco i fatturati degli armatori, oggi in grande difficoltà.
È stato Giovanni Delrio, presidente delle imprese di pesca del Nord Ovest della Sardegna, a scrivere all'assessore regionale all'Agricoltura Andrea Prato, per convincerlo a estendere il periodo di prelievo, «così come è stato fatto per i ricci di mare - spiega il portavoce di categoria - sperando che il mese di settembre possa, anche se in minima parte, far recuperare qualche giornata di lavoro ai pescatori».
Prima il maltempo, poi la fatica nel cercare di smerciare un prodotto considerato di lusso e quindi poco richiesto, infine le restrizioni della Comunità europea che ha modificato le misure per la taglia minima.
Le aragoste che fino a qualche anno fa si potevano catturare e commercializzare, adesso, per legge, sono considerate mignon: multe salatissime per chi viene scoperto con esemplari al di sotto dei 26 centimetri di lunghezza.
Praticamente gli armatori algheresi si vedono obbligati a gettare in mare la metà del pescato. Senza dimenticare lo spettro della concorrenza, che arriva da lontano, pronta a fare piazza pulita del prelibato crostaceo.
Quando la piccola marineria di Alghero, a fine agosto, bloccherà i gozzi agli ormeggi, ci penseranno i colleghi provenienti dalle coste della penisola a gettare in mare le trappole per le aragoste, tenendosi appena fuori dalle acque territoriali e sfruttando la loro zona. Per tutte queste ragioni gli equipaggi da Alghero a Castelsardo e oltre si sono appellati al titolare della delega alla pesca, finora però senza ottenere alcun riscontro.
Intanto il prezzo del crostaceo è arrivato a superare gli ottanta euro al chilo e sarà destinato a lievitare man mano che avanza la stagione estiva.
I marinai attendono anche le zone di ripopolamento, previste sulla carta ma mai attivate. Specie di vivai in cui, in teoria, sarà possibile portare le aragoste sotto taglia pescate per errore.
CATERINA FIORI