"Sullo spopolamento delle zone interne non ci sono soluzioni facili, è un fenomeno mondiale e che si può fermare solo con un approccio condiviso in cui ciascuno faccia la sua parte. Prima di tutto con la programmazione territoriale e chiedendo ai territori di allearsi. Questa è la vera chiave ".

Aggregazione territoriale al centro del discorso tenuto dall'assessore alla Programmazione e al Bilancio Raffaele Paci, intervenuto oggi nella Torre Aragonese di Ghilarza al convegno della Cgil sullo spopolamento delle zone interne e sui processi migratori. Protagonisti dell’incontro anche il segretario regionale Michele Carrus e il segretario nazionale Spi Cgil Ivan Pedretti.

"Esiste una dinamica naturale dei Comuni. E questa è una certezza, un dato di fatto che va però certamente governato", ha sottolineato Paci. "Servono processi di aggregazione dei Comuni – ha poi sottolineato - delle Unioni di Comuni o delle Comunità Montane, dobbiamo unire i servizi perché non è pensabile averli tutti presenti in ogni centro. I servizi possono essere distribuiti sul territorio e ai cittadini va data la possibilità di spostarsi".

Anche la mobilità, quindi, è in questo senso un aspetto centrale, per la regione Sardegna, da ripensare con un approccio completamente diverso rispetto al passato, più dinamico e tecnologico, con mezzi e sistemi di spostamento flessibili che siano adeguati alle nuove esigenze, per portare i bambini in scuole vere, avvicinare gli anziani ai medici o alle Poste, o gli adolescenti al cinema del centro più vicino.

"Non è un delitto che paesi vicinissimi – ha sottolineato l’assessore - e persino confinanti si pensino come quartieri di una città che al quel punto può offrire tutti i servizi che servono: unire le forze non significa rinunciare alla propria identità, al proprio stemma o al proprio nome, anzi è l'unica strada per garantirne la sopravvivenza".

Il vicepresidente della Regione ha poi ricordato le politiche messe in atto in questi tre anni dalla Giunta in questa direzione: oltre alla programmazione territoriale con 5 accordi già chiusi e finanziati, le politiche attive per il lavoro con la Flexicurity, i bandi per le imprese e le politiche di sostegno alle start up, e poi Iscola con 265 milioni investiti e 1174 cantieri già aperti e i 144 milioni per la banda ultralarga.

"Stiamo facendo molto, e tanto altro possiamo e vogliamo fare. Turismo, ambiente, artigianato, beni culturali, agroalimentare sono le ricchezze su cui puntare – ha concluso - in particolare nelle aree interne a rischio di spopolamento, con una politica fatta di innovazione, alleanze, sinergie, in cui ogni territorio riesca a pensare in grande a garanzia anche del Comune più piccolo".
© Riproduzione riservata