Iglesias non ha mai dimenticato fra Piero Casu e, a 25 anni dalla sua morte, lo ricorda con una messa e la presentazione di un libro che ne racconta la storia.

L'iniziativa si svolgerà martedì nella chiesa di San Francesco, autogestita - a seguito del trasferimento dei frati - dai volontari che fanno parte dei gruppi francescani.

Alle 19 sarà celebrata la messa e, al termine, la professoressa Lauretta Cancedda presenterà il libro "Fra Piero Casu", scritto da padre Giuseppe Simbula, dell'Ordine dei frati minori conventuali. Fra Piero - originario di Osilo dove nacque nell'aprile del 1947 - restò a Iglesias per quattro anni, fino al 1991, quando venne trasferito ad Alghero.

Un anno dopo - ad Oristano, dove era stato a lungo all'inizio della sua ordinazione - accadde un episodio che gli costò la vita e che viene ricordato in un articolo de "L'Osservatore romano" citato nel sito del Convento.

Ovvero: il francescano, una notte, venne chiamato da una famiglia disperata per il suicidio del figlio tossicodipendente. Il religioso non esitò a correre in aiuto di quei genitori: fu lui a ricomporre il corpo del giovane e pulire la stanza, raccogliendo persino i vetri rotti. Così facendo, si procurò dei tagli alle mani e, sistemando la camera, entrò in contatto con il sangue del giovane. La malattia contratta a seguito di quella circostanza non gli lasciò scampo: morì a Cagliari il 5 settembre del 1992, a 45 anni.
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