Quel messaggio passa inosservato. Gli utenti sono talmente abituati a ricevere sms dalle compagnie telefoniche che spesso neanche li guardano. Commettendo un grave errore perché rischiano di ritrovarsi a pagare servizi di cui non hanno bisogno.

È quello che accade a chi va in crociera o raggiunge la Penisola via mare. Appena salgono a bordo, i clienti Tim ricevono un messaggio con il quale vengono avvisati del fatto che è stato attivato il servizio "Tim in mare".

"In realtà -, racconta il fumettista cagliaritano Bruno Olivieri -, io non ricordo neanche di aver ricevuto il messaggio. Ma poco conta: so solo che, quando sono sceso dalla nave che da Olbia portava a Livorno, non sono riuscito a telefonare. Il credito era esaurito. E la stessa cosa è accaduta a mia moglie. In seguito, attraverso la bolletta, abbiamo scoperto che quel "servizio" era costato 7,50 euro a testa. E tutto questo senza aver mai usato il cellulare a bordo".

Lamentele che hanno fatto anche altre persone che hanno viaggiato a bordo delle navi che collegano la Sardegna con il resto d'Italia. Il fatto è che, con il servizio attivato, prosegue anche il traffico dati. Quindi si paga anche per ricevere sms o messaggi su WhatsApp e su Messenger.

Nel frattempo, arriva la risposta di Tim: "Tutti i clienti", si legge in una nota specifica, "sono abilitati ad usufruire di Tim in Nave. I clienti vengono informati del servizio già nel momento dell’imbarco da parte delle compagnie di navigazione consorziate. Nel momento dell’attivazione e in occasione del superamento di determinate soglie di traffico, il cliente riceve un sms che contiene le informazioni preventive sui costi e il livello di spesa raggiunto. Tim in Nave viene disabilito quando la nave si trova in prossimità di un porto o delle coste".
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