Lingua blu, l'idea di Bartolazzi: "Freddiamo con l'azoto liquido i bacini delle larve dei moscerini"
«Esiste l’azoto liquido...». Quando lo dice nell’aula del Consiglio regionale, dal banco della Giunta rivolto verso l’opposizione, l’assessore alla Sanità Armando Bartolazzi porta la mano all’orecchio e poi la fa roteare. Come a dire: «Non so se lo sapete» o «non so se ne avete mai sentito parlare».
«Non è un’idea, ma un’opportunità scientifica», aggiunge. E potrebbe essere messa in campo per contrastare l’epidemia di lingua blu che sta dilagando negli ovili della Sardegna: oltre 20 mila le pecore morte, verso quota 200 mila i capi infetti.
Il problema, pare, sono gli insetti vettore della malattia. E Bartolazzi non esclude l’ipotesi che possano essere congelati sul nascere. Perché questo un utilizzo dell’azoto liquido: ha effetti criogenici. Raffredda. E da tempo l’assessore alla Sanità confida nel freddo, nell’abbassamento delle temperature, per fermare il contagio. Così, con l’irrorazione della sostanza negli acquitrini e nel letame, ha affermato in aula, si potrebbe intervenire sulle larve per "disinnescarle".