Lavoro e investimenti Eni, il corteo di auto a Porto Torres

21 febbraio 2022 alle 08:55aggiornato il 21 febbraio 2022 alle 11:11

Nei loro volti c’è rabbia e delusione.

I lavoratori operanti nello stabilimento Eni partecipano in massa al corteo partito dai cancelli della portineria a Mare e Centrale della zona industriale di Porto Torres, per difendere il posto di lavoro. Hanno aderito allo stato di agitazione proclamato dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, insieme a tutte le federazioni di categoria,- metalmeccanici, edili, addetti ai servizi, alla mensa, alla vigilanza, trasporti, pulizie, chimici, coibentatori e ponteggiatori, - stanchi del perdurare delle emergenze lavorative, occupazionali e di prospettiva, presenti nello stabilimento chimico.

Una marcia culminata davanti al municipio dove sindacati e lavoratori si sono riuniti in assemblea. Uniti chiedono dignità sulle condizioni di lavoro, rispetto dei contratti e un piano industriale Eni in grado di mantenere gli impegni presi sulle bonifiche e sul progetto della chimica verde. “Lottiamo per garantire tutti i lavoratori nel cambio appalti e per assicurare la corretta applicazione dei contratti collettivi di lavoro”.

I sindacati ribadiscono ancora una volta quanto sia fondamentale l’intervento del governo affinché convochi Eni e Novamont e li costringa ad avviare la Terza Fase del progetto di chimica verde. “La presidenza del consiglio deve intervenire, le istituzioni politiche locali e regionali devono essere al nostro fianco”.

Mariangela Pala