Ristori immediati per evitare che le aziende chiudano ma anche l’impegno a snellire le procedure burocratiche.

Queste le richieste poste oggi al presidente del Consiglio regionale Michele Pais e ai capigruppo da una delegazione dell'Associazione Suinicoltori sardi e della Coldiretti.

"Siamo allo stremo - hanno spiegato gli allevatori -, abbiamo bisogno di ristori immediati per poter salvare le nostre attività".

Gli allevatori chiedono dunque una soluzione allo stallo degli aiuti, che è esploso con il caso di Stefano Arzu, proprietario di un grosso allevamento di maiali a Talana, che aveva consegnato i registri dell'azienda al sindaco del paese per la crisi che lo sta travolgendo tra caro materie prime e ritardi nei contributi.

Tra i problemi messi in evidenza dagli operatori del comparto, il Covid-19, il rincaro del 35% del prezzo dei mangimi e le bollette dell'energia elettrica più alte.

Grandi difficoltà anche per il mondo agricolo, che deve fare i conti con le difficoltà climatiche e con l'aumento dei costi.

"La sfida per cambiare - hanno dichiarato Il presidente e il direttore della Coldiretti Sardegna Battista Cualbu e Luca Saba - si chiama semplificazione della burocrazia".

L’associazione di categoria ha chiesto l'apertura di un cantiere permanente con la partecipazione diretta dei soggetti interessati e il rilancio del Siar (Sistema Informatico Agricoltura regionale).

(Unioneonline/F)

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