Tavolo di confronto tra Asl, allevatori e associazioni di categoria e di settore per analizzare la filiera bovina nel Nord Sardegna, con un particolare riferimento alle azioni da intraprendere a sostegno del settore per affrontare eventuali criticità, come la problematica legate alle limitazioni della movimentazione del bovino, conseguenti all’insorgenza di focolai di Blue Tongue da sierotipo 8 in alcune zone della Sardegna.

«La Sardegna è una regione con un’importante tradizione nella produzione di carne bovina, che rappresenta un settore strategico per l'economia locale. Tuttavia, la filiera è attualmente caratterizzata da alcune criticità, tra cui la presenza dell'epidemia di blue tongue da sierotipo 8, che, insieme, possiamo analizzare e gestire al meglio a tutela dei consumatori e della popolazione ma anche degli imprenditori del settore», ha detto ad apertura dei lavori il direttore generale della Asl di Sassari, Flavio Sensi.

Negli scorsi giorni, nella sede della Direzione della Asl di Sassari, si è svolto un incontro tra i vertici dell’azienda sanitaria e i rappresentanti del Servizio di Sanità Animale, il Direttore Sanitario dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, i vertici delle associazioni di categoria (Coldiretti, Cia e Confagricoltura) e le associazioni di settore (Associazione Boes).

«Ritengo – ha detto il Dg Sensi - che lo sviluppo delle imprese della filiera bovina abbia grandi margini ed opportunità di crescita, con un sensibile impatto socio economico per il Nord Sardegna. Per questo abbiamo deciso e avviato, insieme ai rappresentanti delle imprese di categoria, un tavolo tecnico permanente per affrontare le problematiche legate alla filiera bovina per risolverle più rapidamente e capillarmente secondo le specifiche esigenze delle imprese nei diversi nostri territori».

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