I sindaci dei piccoli comuni sardi in trincea contro il caro bollette.

L'ultimo è Francesco Caggiari, primo cittadino di Bortigali: ha disposto che l'illuminazione pubblica sarà garantita solo nelle strade di maggiore traffico. In una zona del paese i lampioni rimarranno spenti mentre nell'area industriale i punti luce saranno attivi alternativamente: due spenti e in mezzo uno acceso.

"Tutto questo - spiega il sindaco in un avviso ai cittadini - per mantenere integro il bilancio comunale ed evitare un pericoloso disavanzo". I contributi per fronteggiare il caro bollette sono anche arrivati. Ma secondo Caggiari non sono sufficienti: servono drastici tagli e black out. 

Francesco Usai, sindaco di Ussassai, 480 abitanti, il più piccolo comune della Barbagia di Seùlo, ci scherza su.

"Visto il costo esorbitante di gasolio e benzina per la mietitura del grano - si legge in un post ironico sui social - considerato che l'uomo primitivo faceva ciò: 1) non usiamo gasolio e benzina per mietitrebbia ecc 2) non consumiamo gas di cottura 3) non accendiamo fuochi e/o consumiamo legname. Quindi: mangiamo il grano a livello di 'chicco' essicato al sole!! Per altre determinazioni ... vediamo".

Dai piccoli centri alle grandi città è un coro di doglianze dopo la “botta” di agosto sulle bollette elettriche. A Oristano si è passati dai 181mila euro spesi in quel mese nel 2021 a 466mila versati pochi giorni fa. A Cagliari il conto è triplicato, salendo da 249mila a 611mila, a Sassari da 180mila a 312mila.

(Unioneonline/D)

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