“Bisogna sfruttare le caratteristiche della Sardegna e puntare non solo sul turismo ma anche sull'industria".

Ne è convinto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, sbarcato nell’Isola per partecipare all'assemblea organizzata da Confindustria Sardegna Meridionale, ospitata all'aeroporto di Cagliari-Elmas (LA CRONACA DELLA GIORNATA).
"OTTIMISMO” – Sullo stato di salute dell’economia sarda, Bonomi ha invitato a essere “ottimisti”. "La Sardegna –ha sottolineato - ha già dimostrato negli anni che si può fare industria, manifattura. E si può fare in maniera competitiva. Certo, dobbiamo creare le condizioni - ha aggiunto Bonomi - e in questo senso le infrastrutture sono essenziali".

ENERGIA – Bonomi nei suoi interventi ha toccato vari temi, compreso quello dell’energia: "Hanno tenuto la Sardegna lontano dal metano. E il paradosso, ora, è che si parla di metano in Sardegna proprio adesso che costa di più", ha evidenziato.

BCE – E poi l’annuncio della Bce di alzare i tassi e di interrompere l’acquisto dei titoli di Stato nell’ambito del programma Pepp ideato per aiutare i Paesi Ue a fronteggiare l’emergenza Covid-19. "Capisco gli interventi della Bce per frenare l'inflazione, ma la via monetaria non è la soluzione del problema", ha dichiarato Bonomi.

LA GUERRA – Quindi la descrizione della situazione generale a livello nazionale e internazionale: “La situazione economica molto critica non nasce oggi con il conflitto in Ucraina: materie prime e energia sono aumentate dall'anno scorso. Sicuramente la guerra ha accentuato la frenata", ha spiegato Bonomi.

REDDITO E WELFARE – "Per il reddito di cittadinanza sono stati spesi venti miliardi più dieci miliardi - ha proseguito il presidente di Confindustria - noi siamo d'accordo su queste misure per il sociale, ma non va bene che siano strumenti di politiche attive per il lavoro: pensiamo al paradosso dei navigator".

Per quel che riguarda il welfare Bonomi parla di "ottocento miliardi di spesa per non risolvere i problemi del Paese: abbiamo solo avuto il raddoppio dei poveri, passati a 5,6 milioni. Abbiamo scassato il nostro welfare sociale". E poi 'quota cento': "Davano altri numeri - ha detto Bonomi - e invece l'Inps ha detto che il processo di sostituzioni si è fermato a 0,4". 

SALARIO MINIMO – A proposito del dibattito sul salario minimo, “non è un tema di Confindustria, è una proposta di direttiva europea che deve essere ancora approvata. Tra l'altro non prevede obbligo di recepimento", ha detto Bonomi.

"Stiamo parlando di un salario di nove euro lordi all'ora, i contratti collettivi di Confindustria sono tutti superiori. Se il Governo lo vuole fare, lo faccia prendendosi le sue responsabilità. L'importante è che lo faccia bene e che non faccia un disastro applicando qualcosa che vada a depotenziare la contrattazione collettiva nazionale", ha concluso.

LUSSU – Il presidente di Confindustria ha concluso il suo intervento citando le parole di Emilio Lussu: "Non dobbiamo abbassare gli occhi - ha detto - anche di fronte alle difficoltà: insieme ce la faremo".

ARGIOLAS – All’assemblea è intervenuto anche il presidente di Confindustria Sardegna Meridionale Antonello Argiolas (VIDEO): “Questo incontro – ha detto Argiolas – si svolge in un momento particolarmente complesso e critico a causa dei tragici eventi bellici che si sommano amplificando i lunghi effetti economici e sociali della pandemia”.

“Per gli imprenditori sardi, che hanno dimostrato nonostante le enormi difficoltà, una grande capacità di resistenza, è fondamentale ancor più ora ritrovare le energie necessarie per reagire ed impostare un percorso di crescita. A partire da uno spirito positivo e condiviso tra istituzioni e parti sociali che consenta di superare le gravi diseconomie connesse all’insularità, affrontando i nodi storici che continuano a compromettere la competitività delle imprese: energia, continuità territoriale marittima delle merci ed aerea, infrastrutture ed efficienza della pubblica amministrazione”.

I DATI – “La Sardegna – ha sottolineato Argiolas – ha perso nel 2020 due punti percentuali di PIL per abitante rispetto alla media UE, peggiorando ancora la sua posizione tra le regioni europee, dal 178° al 182° posto, con un PIL per abitante del 68% della media UE. A questo dato negativo se ne accompagna un altro ancora più negativo: l’inarrestabile decremento demografico”.

L’AUMENTO DEI PREZZI  – Ma la vera drammatica emergenza di questi mesi per le imprese, ha evidenziato Argiolas, “è l’incremento incontrollato e vertiginoso dei costi energetici che, unitamente all’incremento dei costi delle materie prime, ha già portato molte aziende alla riduzione e sospensione delle attività, fino al rischio di definitiva chiusura. Per questo si sono accompagnate e sostenute le pressanti azioni di sollecitazione di Confindustria nei confronti del nostro Governo nazionale”.

“Nella conversione in legge dell’ultimo Decreto energia, si è ottenuto che i benefici delle fonti rinnovabili nel mercato elettrico fossero prioritariamente trasferiti alle piccole e medie imprese ed a quelle localizzate nelle isole maggiori. Affinché il provvedimento dell’Energy Release risulti però effettivamente efficace – ha concluso Argiolas – per contribuire a ridurre, seppure parzialmente, il notevole gap competitivo dei nostri costi energetici, è ora importante assicurare la massima interlocuzione con il Ministero della Transizione Ecologica cui competono i decreti attuativi”.

SOLINAS – A Elmas anche il governatore della Regione Christian Solinas: “La Regione accoglie per intero la sfida del mondo imprenditoriale, così prezioso per l'economia della Sardegna”, ha detto Solinas. Aggiungendo: “La nostra regione sta faticosamente cercando di superare la crisi pandemica per aprire una nuova fase di sviluppo, una sfida che desidero venga condotta in un'ottica e in uno spirito di piena collaborazione tra Istituzioni per scrivere insieme non solo l'utilizzo delle risorse oggi disponibili, ma per provare a tracciare le prospettive per la Sardegna dei prossimi decenni”.

“La pandemia – ha proseguito Solinas – ha costretto a rivedere l'agenda politica dei Governi di tutto il mondo, e ha determinato effetti sul sistema economico assolutamente senza precedenti. Pur nelle difficoltà, l'azione della Giunta regionale anche nella fase più difficile ha realizzato e messo in campo, come la Banca d'Italia e la Corte dei Conti hanno attestato, misure efficaci che stanno dando un risultato positivo”.

MURA – “Il salario minimo è importante farlo bene, dando centralità e protagonismo alla contrattazione e al ruolo delle parti sociali. Ma le grandi riforme si fanno insieme: salario minimo, taglio al cuneo fiscale e rinnovo dei contratti sono il pacchetto di interventi che per noi va portato avanti sedendo tutti allo stesso tavolo, senza che nessuno si tiri indietro. In questo confronto le categorie hanno una parte e una responsabilità essenziale”. Così la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd) oggi a Cagliari, commentando le parole del presidente nazionale di Confindustra all’assemblea generale di Confindustria della Sardegna meridionale.
“Se il Paese non è competitivo – ha aggiunto la parlamentare - è anche perché per troppi anni le imprese non hanno investito abbastanza su innovazione, ricerca e formazione, tagliando sempre e solo sul lato lavoro. La politica industriale e le politiche attive che vogliamo servono proprio a invertire stabilmente questa rotta negativa. Ma anche qui – ha concluso Mura - la rotta si cambia se si rema tutti dalla stessa parte”.

(Unioneonline/l.f.)

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