«Non ho paura della morte, solo vorrei non esserci quando succede»…in questa freddura c’è molto di Woody Allen, uno dei grandi protagonisti del cinema e della cultura americana (e non solo) da oltre mezzo secolo.

Un protagonista a cui Mario Mucciarelli – autore, sceneggiatore e studioso di cinema – ha dedicato una biografia che si legge come un romanzo: Woody Allen. Film, amori e nevrosi (Sagoma Editore, 2025, Euro 28,00, pp. 464). Nel volume Mucciarelli unisce il rigore dello storico alla leggerezza dello scrittore per restituire ai lettori la vita, le passioni e le ombre di uno dei registi più prolifici e complessi del cinema americano.

Passo dopo passo, seguiamo il percorso – tutt’altro che semplice – di un ragazzo qualunque di Brooklyn che preferiva il cinema alla realtà, i fumetti alla scuola e le ragazze a tutto il resto. Un percorso che lo porterà a diventare prima autore comico, poi interprete, drammaturgo, regista e infine oggetto di un vero e proprio culto.

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

Ma quali sono sono gli elementi che fanno di Allen un autore unico? Lo chiediamo direttamente a Mario Mucciarelli:

“Woody Allen ha iniziato a lavorare nello show business negli anni Cinquanta del Novecento e oggi si parla di un suo ritorno alla regia, con un nuovo film europeo. Ma il punto è che Allen è stato creativo, interessante e influente, in modi diversi, in tutti i decenni che ha attraversato. Difficile fare paragoni.

Quali innovazioni ha portato nella comicità?

“Woody non è mai stato un comico di rottura. Lui stesso si riconosceva in modelli precedenti, da Bob Hope ai fratelli Marx. Quando faceva il comico nei locali, negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, aveva di sicuro uno stile che all’epoca era considerato se non innovativo, quantomeno molto moderno. Probabilmente però il suo stesso personaggio - imbranato, nevrotico, ossessionato dalle donne, sfortunato, ma anche brillante e svelto - è stato l’elemento che è stato percepito e recepito maggiormente come innovativo.

E nel cinema?

“Probabilmente il film che è stato percepito come maggiormente innovativo è Io e Annie del 1977, in cui Allen ha mescolato comicità pura e commedia sentimentale, stilemi da New Cinema e racconto mainstream, umorismo e malinconia. Un’innovazione quindi più di sostanza che formale”.

Quali sono i suoi film più importanti?

“Proviamo a indicare delle tappe fondamentali: Prendi i soldi e scappa del 1969, perché è stato il suo debutto. Poi Io e Annie che è stato il film della svolta verso la commedia psicologica. E negli anni subito successivi: Interiors (1978), il primo film drammatico, Manhattan del 1979, forse il film più personale e affascinante, Stardust Memories (1980), il film più riflessivo e più ostico. Negli anni Ottanta possiamo prendere Crimini e misfatti (1989) come l’opera più adulta, completa, e morale, in totale controtendenza con il cinema americano del periodo. E potremmo citare Match point (2005) come l’ultimo grande scarto, l’uscita dalle produzioni americane, e un grande successo di pubblico con un film davvero spietato”.

A quale lei è più legato?

“Ad un film che non fa parte della lista di cui sopra: Broadway Danny Rose, del 1984. Un piccolo film girato in un bellissimo bianco e nero. È uno dei film più umani e delicati di Woody, ed è di una malinconia lancinante. E fa anche molto ridere”.

Ma alla fine, chi è Woody Allen?

“Credo che Allen sia soprattutto uno scrittore. E poi una persona ambiziosa e coraggiosa (almeno sul piano lavorativo), e molto chiusa. Un uomo controllatissimo, solitario, nato con questo strano talento di far ridere. Solo che il talento non basta. Nel libro sono partito proprio da questa domanda: come è stato possibile che un ragazzino solitario, non molto avvenente, pessimista congenito, nato in una famiglia ebrea qualunque, sia diventato l’uomo più divertente del Novecento? Raccontando la sua vita ho provato a individuare le tappe di questo percorso. Woody ha avuto la fortuna del talento e di qualche incontro importante, ma per il resto non c’è stato nulla di scontato”.

© Riproduzione riservata