Siddùra si conferma nell’Olimpo delle cantine italiane più attente in tema di sostenibilità e tutela dell’ambiente. Tra le sei aziende premiate in tutto il Paese dalla guida Vinibuoni d’Italia col riconoscimento Ecofriendly 2026, la cantina gallurese spicca come unica realtà sarda.

Le altre sono la Tenuta Roveglia (Lombardia), la Villa Sandi (Veneto), il ColleMassari (Toscana), San Salvatore 19.88 (Campania) e le Cantine Paolo Leo (Puglia). Il riconoscimento è stato consegnato l’8 novembre al Teatro Puccini di Merano, in occasione dell’anteprima nazionale di Vinibuoni d’Italia 2026 all’interno della 34ª edizione del Merano WineFestival.

“Essere tra le sole sei cantine in Italia a ricevere il Premio Ecofriendly 2026 di Vini Buoni d’Italia è un riconoscimento che ci rende orgogliosi, perché conferma una scelta fatta fin dall’inizio: la sostenibilità per noi non è un traguardo, ma un principio fondante, un metodo quotidiano”, sottolinea Mattia Piludu, direttore generale di Siddùra. “Abbiamo investito nel cuore della Gallura, perché qui la natura non è solo sfondo, ma protagonista. È un territorio complesso, con caratteristiche pedologiche uniche, dove il granito, il clima e il vento modellano il carattere dei nostri vini. La nostra responsabilità è proteggerlo”.

La guida Vinibuoni d’Italia, tra le più autorevoli del settore, promuove e valorizza da anni le cantine che si stanno impegnando con progetti che interpretano i valori green. Nel corso degli anni le aziende vitivinicole sono cresciute e Vinibuoni d’Italia anche in questa edizione le ha messe in evidenza con un’icona a loro dedicata: quella della bottiglia da cui emerge una foglia simbolo di vita e di speranza per un futuro più verde.

Siddùra è entrata così nel novero dell’eccellenza assoluta dal punto di vista di tutela e rispetto dell’ambiente, aggiudicandosi il premio Ecofriendly 2026 tra 1042 aziende segnalate. “La sostenibilità per Siddùra significa ascoltare la vigna. Le nostre piante sono oggi più forti e resilienti proprio perché negli anni abbiamo adottato un approccio colturale lungimirante, capace di accompagnare il cambiamento climatico e non subirlo”, spiega ancora il manager di Siddùra.

“Lavoriamo in un sistema integrato, lontano dalle tecniche convenzionali e nel rispetto di un disciplinare rigoroso: salvaguardia delle risorse idriche, valorizzazione delle buone pratiche della tradizione. Tecnologie come l’irrigazione intelligente e le stazioni di monitoraggio, dal meteo al controllo degli insetti, ci permettono di prevenire e intervenire il meno possibile, lasciando che sia la natura a fare il suo percorso”, prosegue Piludu. “Questa visione coinvolge anche la vita della cantina. Produciamo vini dal profilo più naturale possibile, con livelli di solfiti ben al di sotto dei parametri di legge. Abbiamo introdotto solo vetro riciclato e alleggerito le bottiglie, un gesto concreto in termini di sostenibilità che si traduce in un risparmio importante di Co2 pari a 32.500kg complessivi, e grazie all’impianto fotovoltaico”, conclude il direttore generale di Siddùra, “immettiamo energia pulita nella rete locale, generando valore anche per la comunità. Oggi sappiamo che stiamo percorrendo la strada giusta”.

 

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