I resti di una struttura romanica risalente all’XI o XII secolo sono stati scoperti a Bisarcio, in territorio di Ozieri, nell’area di scavi archeologici in corso nella zona della basilica di Sant’Antioco. 

La campagna di scavi andrà avanti almeno sino al 12 settembre 2023 grazie alla concessione rilasciata dal ministero della Cultura al comune di Ozieri, con la direzione scientifica dell’Università di Sassari e la sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.

La struttura ritrovata è stata realizzata molto probabilmente dalle stesse maestranze pisane che il vescovo di Bisarcio chiamò a ricostruire, negli anni tra il 1.130 e il 1.160, la basilica che era stata distrutta da un incendio.

Gli scavi andranno avanti e la loro prosecuzione “dovrà chiarire quale fosse la funzione di questa struttura, realizzata in un momento di particolare disponibilità economica da parte del Vescovo di Bisarcio, che oltre a detenere il potere religioso aveva anche un ruolo signorile nei confronti della popolazione dedita all'agricoltura e alla pastorizia”, spiega Marco Milanese, docente di Archeologia all'Università di Sassari e direttore degli scavi.

Gli scavi hanno portato alla luce anche alcuni sigilli in piombo medievali, che saranno restaurati per tentare una lettura che potrebbe essere utile a ricostruire l’attività svolta dalla Diocesi, che aveva rapporti istituzionali in Sardegna e con il Papato.

“Il Comune si impegnerà per valorizzare e favorire qualsiasi iniziativa volta a svelare tutto il sito di Bisarcio, sempre più prezioso e prestigioso, e per favorire la prosecuzione degli studi”, è il commento di Marco Peralta e Alessando Tedde, sindaco e assessore alla Cultura di Ozieri. 

(Unioneonline/L)

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