Quarant'anni fa l'addio a Gianni Rodari, il maestro della fantasia
A lui nel 1970 fu conferito il premio Andersen, Nobel della letteratura per ragazziEra il 14 aprile 1980, quarant'anni fa esatti, quando a Roma moriva Gianni Rodari, maestro elementare fra i più amati d'Italia, ma anche giornalista nonché autore, talvolta irriverente, di libri e racconti per ragazzi e, senz’altro, maestro di fantasia.
A ricordarlo, proprio in questi giorni, molte iniziative su e giù per l'Italia, raccolte nel sito web "100giannirodari" che celebre anche, proprio con il 2020, i cento anni dalla nascita.
Di sé, Rodari avrebbe raccontato: "Ho cominciato, per caso, a scrivere per i bambini tra il 1948 e il 1950, sul quotidiano su cui lavoravo, perché si voleva fare una pagina per le famiglie, la domenica, e a me vennero in testa delle storielline divertenti. Ora scrivo per i bambini perché mi sono appassionato a questo lavoro; perché mi vengono in testa sempre nuove storie; perché spero di riuscire a far ridere qualcuno e anche aiutarlo a capire il mondo; perché me lo chiedono. Quando scrivo le mie storie? Dopo averle pensate e fantasticate tanto tempo, con pazienza, anche dopo anni…".
Al centro dei suoi racconti personaggi sempre curiosi e mai banali, in intrecci volti a rispondere alla domanda che tutti dovrebbero sempre porsi, "Che cosa succederebbe se..", e di cui la sua "Grammatica della fantasia" è l’esempio più lampante.
Forse non a caso, Rodari è il sesto autore italiano più tradotto nel mondo, accanto a "mostri sacri" come Dante, Calvino, Eco e Moravia.
A lui nel 1970 fu conferito il premio Andersen, che è considerato il Nobel per la letteratura per ragazzi, unico italiano a ricevere l’ambito riconoscimento.
(Unioneonline/v.l.)