Dieci anni dopo la realizzazione dello stadio dedicato a Renato Raccis, nascerà a Mandas la “Casa museo Raccis”, primo bomber sardo della serie A. L’obiettivo dell’amministrazione comunale è rivalutare i miti e le bandiere del calcio per rafforzare l’identità nei giovani e per promuovere il territorio.

«L’ingegner Antonio Sannio ha iniziato le procedure di rilievo per il grande progetto legato alla realizzazione del primo Museo in Italia dedicato a un calciatore», dice il sindaco Umberto Oppus. Un progetto attraverso il quale verrà rivitalizzata tutta la zona, collegando la nuova struttura al Monte Granatico e all’ex Mercato civico. «Si tratta di un investimento di 500 mila euro, grazie alla concessione di un finanziamento di 500 mila euro da parte della Giunta regionale, conclude Oppus.

La storia di Renato Raccis è la favola di un bambino che, lasciato il paese natale di Mandas, dove giocava con un pallone di stracci, dopo essersi trasferito con i genitori a Cagliari, realizza il suo sogno di salire alla ribalta del calcio nazionale. Parte dal Prato, prima di approdare al grande palcoscenico dello stadio Ardenza di Livorno, in serie A, dove, fra i primi tifosi, figurava Carlo Azeglio Ciampi futuro Presidente della Repubblica. L’epica sfida con Valentino Mazzola, capitano del Grande Torino, vedrà i granata prevalere sul Livorno di Renato Raccis solo all’ultima giornata regalando lo scudetto ai futuri martiri di Superga con un solo punto di distacco. L’ultimo anno di guerra lo vedrà protagonista a Torino con la casacca della Juventus, prima del ritorno in maglia amaranto. Per Raccis è il trampolino di lancio verso un’altra grande squadra. Un nuovo sogno si realizza: quello di indossare la magica maglia numero 10 del Milan che sarà, dopo Raccis, di Schiaffino, Rivera, Savicevic, Boban, Seedorf solo per citare alcuni campioni.

Raccis macina record: primo bomber sardo della serie A (record superato solo dopo 40 anni da Pietro Paolo Virdis, sempre con la maglia del Milan), primo sardo a realizzare una rete nel derby con l’Inter, primo sardo a essere visionato dal commissario tecnico della Nazionale Vittorio Pozzo nella partita Bologna-Milan. L’attaccante sardo, classe 1922, ha chiuso la carriera a soli 26 anni dopo aver contratto la tubercolosi. Si è spento a Cagliari, nella sua casa in Castello, nell’agosto del 1979. Ha realizzato 51 reti in 135 gare nella massima serie. Mandas avrà presto un museo dedicato alla sua figura. 

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