Fiumi di persone in visita alla Cripta di Sant’Agostino a Sassari, nelle giornate di Monumenti aperti. Oltre mille i curiosi avvicinatisi tra sabato e domenica scorsi all’ossario, rivelato nei mesi scorsi alla cittadinanza. «Le ossa - spiega Marco Milanese, docente ordinario di Archeologia medievale - appartengono ai componenti del gremio dei Viandanti e vanno dagli anni ‘30 del 1600 fino al 1815».

Un cimitero della confraternita che, a suo tempo, dava fino in fondo l’idea della comunità condivisa. «Le informazioni che si potranno ricavare da questi reperti - continua Milanese - sono immaginabili solo in parte. L’età della morte, lo stato di salute del deceduto, l’ergonomia». Ovvero esaminare le deformazioni scheletriche degli scomparsi causate dall’aver compiuto, come trasportatori, le stesse azioni per anni. «La nostra sarà una ricerca sperimentale per comporre una storia biologica non solo di questo gremio ma di un segmento della popolazione di Sassari».

Milanese assicura che, nello studio dei resti, verrà applicato un «rigorosissimo studio scientifico».

Intanto si tirano le somme sul gran numero dei visitatori: «La risposta della città è stata straordinaria - dichiara Cristian Zedda, segretario del Gremio dei Viandanti - E io credo che le ricerche del professor Milanese riveleranno informazioni archeologiche e antropologiche che impreziosiranno questa città».  

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