"Persino la luna, una volta al mese, si mette comoda. Perché nessuno le ha detto che è una donna. Se lo sapesse, non starebbe mai seduta". È con questa analogia che la protagonista ci descrive la sua frenetica vita. Kate Reddy è una trentacinquenne in carriera: una fund manager, che investe soldi per conto di società. Divisa tra il lavoro e l'accudimento dei due figli, Emily e Ben, è spesso assalita dai sensi di colpa per non essere una madre presente. Per questo, dopo ogni viaggio di lavoro, cerca di rimediare a quella che definisce "infedeltà materna", con l'acquisto di regali per i figli: "in passato ho cercato di spiegare a mia figlia, ritenendola ormai sufficientemente grande da capire, i motivi per cui la mamma deve andare a lavorare, perché la mamma è brava nel suo lavoro e realizzarsi nel lavoro è importante per le donne come per gli uomini".

Il lavoro, per lei, è fonte di autoaffermazione e allo stesso tempo luogo in cui la sua vita caotica può ritrovare ordine: "Mi piace il lavoro in sé: la soddisfazione mentale di essere brava, di avere il controllo della situazione, mentre il resto della vita è un casino".

Riesce solo a concedersi un bagno serale come momento tutto per sé. Ripensa alla sua vita, si chiede se può farcela a conciliare sempre tutto.

A volte, considera la possibilità di lasciare il lavoro per dedicarsi alla famiglia, ma la sua indipendenza economica la ritiene necessaria, quanto le è necessario respirare. Da Richard, suo marito, si aspetta collaborazione nelle faccende domestiche e nell'accudimento dei figli: "Io mi aspetto che un uomo- il mio uomo- faccia i lavori da donna, perché altrimenti io non riesco a fare i miei lavori da uomo", mentre il contesto famigliare giudica le sue aspirazioni professionali, rammentandole di dover dare maggiori attenzioni alla famiglia, perché quello è il vero ruolo di una moglie e di una madre. Kate si sente stressata e spossata, per l'incapacità di riuscire a gestire tutto: i turni della babysitter, le recite scolastiche, i pranzi per le festività. Cerca un equilibrio che possa conciliare la vita lavorativa e famigliare, vorrebbe ottimizzare il tempo da trascorrere con i figli e dare loro quello che lei non ha avuto da piccola.

L'egoismo buono e l'amore per se stessa, tuttavia, non sono contemplati: "Quando non ero a lavorare, dovevo fare la madre e, quando non facevo la madre, mi sentivo di essere in dovere di essere a lavorare. Se mi prendevo un po' di tempo per me, avevo la sensazione di rubare".

"Ma come fa a far tutto? (vita impossibile di una mamma che lavora)" è un libro di Allison Pearson, edito da Mondadori.

La copertina
La copertina
La copertina

In questo libro emerge la figura della madre odierna, una donna multitasking: carrierista, mamma, moglie, che deve conciliare i tempi del lavoro e della famiglia, un tempo che troppo spesso toglie a se stessa. Una donna dilaniata dai sensi di colpa, quando persegue la propria autorealizzazione e che deve fare i conti con le aspettative sociali. Un'acrobata che cammina sul filo di una vita, destreggiandosi tra le difficoltà e le performance che i diversi ruoli le richiedono; soprattutto in un momento come questo, in cui i lockdown hanno reso la casa e il lavoro un unico ambiente. Il personaggio di Kate evoca l'immagine di una donna che ostenta sicurezza, perché agli occhi degli altri vuole apparire forte e perfetta, capace di tenere tutto sotto controllo; ma, al contempo, costretta a nascondere la sua fragilità, le paure e i desideri, a cui spesso deve rinunciare per fare spazio alle esigenze altrui. Ma come il personaggio ci insegna, è una donna che deve imparare anche a delegare o a chiedere aiuto, senza per questo sentirsi imperfetta o una cattiva madre. Una donna che può legittimare i propri desideri, in un tempo che concilia tutto, ma che non toglie spazio a se stessa.
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