Faubourg Saint-Antoine – uno dei più antichi e importanti sobborghi di Parigi – è un’arteria nata intorno al XII secolo e caratterizzata dalla presenza di falegnami, mobilieri, ebanisti e artisti del legno radunati attorno all’Abbazia di Saint Antoine. Una comunità che, grazie alla protezione delle varie badesse - le cosiddette dame del Faubourg - promuoverà la nascita di un movimento creativo del legno e l’affermazione del mobile francese elevato a opera d’arte. Ed è proprio alla storia di una famiglia di falegnami mobilieri che si è ispirato il romanziere francese Jean Diwo (1914-2011) per il suo “Le Dame del Faubourg” (21lettere, 2021, pp. 600, anche e-book), primo romanzo di una trilogia che ha venduto oltre un milione di copie in Francia.

In questo grande racconto pervaso da una leggerezza e da un brio contagiosi tutto ha inizio nel 1471, quando sul trono di Francia siede Luigi XI. Col fagotto in spalla e il bastone da apprendista falegname, Jean Cottion arriva a Parigi in una giornata di sole. Qui la sua vita si intreccia con quella del maestro Pierre Thirion, noto mobiliere del Faubourg, e con quella della Badessa Jean IV, madre superiora dell’Abbazia. Da questo incontro il racconto si snoda nei secoli nel vivace Faubourg Saint-Antoine, nel quale l’autore ci introduce alle vicende di diverse generazioni di artisti e artigiani parigini dando vita ad un’avvincente saga familiare. Scopriamo così, grazie all’accurato lavoro di ricerca storica di Diwo, scene di vita quotidiana della Francia dei secoli passati, l'organizzazione gerarchica dei sobborghi di Parigi, l'ascesa di una comunità di artigiani che daranno lustro all’arte francese, ma anche l’influenza e i rapporti fra politica e clero, le tensioni e le difficoltà del popolo, le simpatie e le antipatie fra nobili, le discriminazioni, le credenze, i luoghi comuni, le usanze di un’epoca lontana dalla nostra. Nello stesso tempo il lettore ritrova la grande storia della Francia attraverso la più piccola – ma non meno significativa – storia della famiglia Cottion-Thirion, gli ebanisti del Faubourg Saint-Antoine. Una storia in cui le epoche si susseguono assieme alle mode tra il 1471 e il 1789.

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

Scorrendo le pagine incontriamo sovrani, nobili e intellettuali, da Luigi XI a Luigi XIV, ma anche Caterina De Medici, Colbert e Voltaire; alti prelati come papa Urbano VIII; grandi artisti come il Gianbologna, Vasari e Pinturicchio o ebanisti come André-Charles Boulle e Jean-Francois Oeben; ma anche borghesi, militari, imprenditori, rivoluzionari e tanti altri. Assistiamo, comodamente seduti in poltrona, alle vicende del Rinascimento, alle guerre d’Italia, alle epidemie di peste e alle persecuzioni religiose, fino alla prima scintilla della Rivoluzione. Soprattutto scopriamo il ruolo svolto dalle donne in epoche dominate dagli uomini. È grazie alle loro scelte e alle loro azioni che gran parte della trama prende vita. È a loro che Jean Diwo affida il compito di tirare le fila delle vicende in un libro che si legge tutto d’un fiato e in cui fantasia e realtà si intrecciano in maniera fluida ma nitida. E in cui i personaggi sono animati da una gioiosa voglia di vivere e di creare oggetti d’arredo e opere d’arte che fa pensare alla vitalità delle migliori pagine di Dumas.

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