Missione in Sardegna per il Wwf. L’obiettivo è capire se e in che modo cetacei, tartarughe e squali possono essere disturbati da pesca, traffico navale, inquinamento, anche acustico, e plastica.

La ricerca degli ambientalisti sarà concentrate nelle acque del sud dell’Isola, con strumenti e attrezzature specifiche come droni, idrofoni, macchine fotografiche e videocamere per analizzare la distribuzione e il comportamento della megafauna e raccogliere tutti i dati, soprattutto acustici, fondamentali per valutare se c'è l'habitat giusto per queste specie.

La spedizione avrà luogo tra fine settembre e ottobre: a bordo di una goletta di 18 metri ci sarà un team di biologi ed etologi, che aggiorneranno alcuni studi effettuati nell'area che risalgono a oltre 40 anni fa .

"Ricercare vuol dire conoscere, conoscere vuol dire saper tutelare, saper tutelare vuol dire garantire alla fauna un habitat naturale consono e protetto da interventi dell'uomo che possano minare l'equilibrio dell'ecosistema", spiega Laura Pintore, naturalista ed esperta di cetacei del Wwf Italia.

Il problema spesso è rappresentato dai cantieri. "Nel Mediterraneo infatti - spiega la studiosa - vengono spesso progettate opere edili senza una reale verifica sui potenziali impatti dell'inquinamento acustico sulla megafauna marina, composta anche da specie in via di estinzione".

Si parte da Carloforte per poi navigare per dieci giorni nell'area di studio.

(Unioneonline/L)

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