Il lungo viaggio dell’agricoltura…prosegue su Marte
Con Stefania De Pascale alla scoperta dei futuri coloni di MarteVi ricordate il kolossal fantascientifico “The Martian” con Matt Damon? Nella pellicola Mark Watney è un astronauta rimasto su Marte dopo che i suoi compagni di spedizione sono dovuti fuggire dal pianeta a causa di una tempesta spaziale. Mark deve trovare il di rimanere in vita nell’attesa di un possibile salvataggio. Allora, come un novello Robinson Crusoe, mette in campo tutte le sue conoscenze scientifiche e tecnologiche, ma soprattutto tutto il suo spirito d’iniziativa, tutta la sua creatività e tutta la sua fantasia per far durare il più a lungo possibile i viveri, l’acqua e le riserve di energia. Soprattutto si dedica a una impresa straordinaria: fare crescere delle patate su Marte! Fantascienza hollywoodiana? Oppure realmente, in un futuro prossimo gli astronauti affideranno la loro sopravvivenza in mondi lontani ai frutti del suolo lunare oppure marziano?
Stefania De Pascale, agronoma e pioniera assoluta a livello internazionale nel campo dell’agricoltura spaziale, avrebbe pochi dubbi se dovesse rispondere direttamente a queste domande come testimonia il suo recente Piantare patate su Marte (Aboca, 2024, pp. 168). Nel libro emerge, infatti, come coltivare patate sul “Pianeta rosso” sia ancora fantascientifico, ma non poi così tanto. Soprattutto Stefania De Pascale ci avverte: per viaggiare nello spazio dovremo contare per forza sull’agricoltura extraterrestre. E già da decenni gli esperti di astronautica si stanno preparando a questa eventualità che è diventata non poi così remota negli ultimi anni.
Ci stiamo, infatti, per avventurare in una nuova corsa allo spazio, con obiettivi scientifici e romantici insieme come il ritorno dell’uomo sulla Luna e il primo viaggio su Marte e qualche domanda diventa pressante: come possiamo sostentarci nell’ambiente ostile dello spazio? Nutrirci, dissetarci, tenerci in salute a livello fisico e mentale?
Una cosa è chiara nel libro di De Pascale: viaggiare e vivere al di fuori dell’atmosfera terrestre per lunghi periodi – mesi, anni – non sarà sostenibile se i coloni e i viaggiatori spaziali dovranno fare affidamento sui rifornimenti provenienti dalla Terra. Questo genere di trasporti ha costi enormi e consente di tenere in orbita i pochi astronauti presenti sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Per costruire una base lunare fissa oppure insediarci su Marte la via deve essere quella dell’autosufficienza, una autosufficienza che, secondo gli esperti come De Pascale, solo l’agricoltura può dare.
Se ci pensiamo non è poi così strano. La nostra vita dipende dal regno vegetale, a cui siamo legati da una relazione simbiotica, anche se spesso lo ignoriamo. Le piante hanno colonizzato il pianeta molto prima di noi, sono i polmoni verdi della Terra, sottraggono anidride carbonica all’atmosfera e producono ossigeno, svolgono un ruolo importantissimo nel ciclo dell’acqua e, attraverso la simbiosi con alcuni batteri, sono in grado di fissare l’azoto rendendolo disponibile per gli esseri viventi. La Terra è definita il Pianeta Verde proprio perché è ricoperta di piante al contrario di altri pianeti del sistema solare come Marte, il Pianeta Rosso, in cui non è ancora stata individuata alcuna forma di vita. Ma se l’uomo desidera davvero superare i limiti terrestri e provare a vivere “là fuori”, dovrà trovare degli stratagemmi per ricreare le condizioni di vita necessarie alla sopravvivenza.
La possibilità di realizzare missioni spaziali estese, è legata alla capacità di creare un sistema biorigenerativo di supporto alla vita e, tra tutti gli organismi studiati per questa funzione, a oggi le piante rappresentano i rigeneratori più promettenti. È qui che entra in gioco l’agricoltura spaziale, la pratica di coltivare piante per sostenere la vita in un ambiente extraterrestre. Una pratica che ci offre tante sorprese, opportunità, strade da percorrere partendo da quella che per Stefania De Pascale è più che una certezza: i viaggi del futuro, un futuro non poi così lontano, saranno realizzati da astronauti-agricoltori.