Gerrei, nel turismo interno la chiave per il rilancio
Il Gerrei, un territorio straordinariamente bello, tra paesaggi, antiche miniere in parte recuperate (vedi la miniera di antimonio di Villasalto), una natura incontaminata, i menhir di Goni ed altri insediamenti del passato lontano.
Fra questi monumenti anche il castello di Sassai, in territorio di Silius, l'ex capitale della fluorite in Europa. Un castello che ora fa parte dei cosiddetti "Tesori d'Italia".
Costruito dai pisani nel dodicesimo secolo, nel 1353 fu attaccato dalle milizie di Mariano d'Arborea, durante la guerra contro gli Aragonesi. Una volta occupato, fu distrutto. Giovanni Francesco Fara, studioso dell'Ottocento, afferma che i sardi che assediarono il castello erano quasi tutti cagliaritani, partigiani del Giudice d'Arborea.
Ma il Gerrei ha tante altre belle ricchezze da proporre: il museo etnografico Sa domu de is Ainas, la Casa del fabbro e il Nuraghe di Armungia, il pozzo sacro "Funtana Crobetta" e le piscine naturali Corru 'e Arenas a Ballao. E poi l'area archeologica Pranu Mutteddu, il nuraghe di Goni e l'area paleontologica Su Peinconi.
C'è anche la sfida di San Basilio che punta a recuperare le terme romane e la chiesetta di San Sebastiano di cui oggi si conservano solo i ruderi. A Silius c'è infine la pineta di Is Alinos, una splendida oasi di verde. Le miniere invece sono chiuse. Dopo quelle di Villasalto, Ballao e Sant'Andrea Frius, anche nel bacino di fluorite di Silius da tempo non si estrae nulla.
In un territorio che continua a spopolarsi il turismo può fare ricchezza anche perché si può arrivare in un'ora da Cagliari attraverso la statale 387 sia dal capoluogo che dal Sarrabus e da Costa Rei. Una posizione ideale per fare turismo.
Cose che si dicono da sempre. E nell'attesa di questo rilancio, i paesini del Gerrei continuano a spopolarsi.