A quasi 100 anni dalla pubblicazione della Montagna incantata di Thomas Mann, nel 1924, in Germania si programma un confronto con “La veranda” di Salvatore Satta, tradotta di recente in tedesco. Per il presidente della casa di Thomas Mann a Lubecca, Hans Wißkirchen, La veranda è «una scoperta letteraria e la traduzione in tedesco è un passo atteso da tempo che rimedia a una grande omissione».

Il suo entusiasmo traspare dall’intensa postfazione del romanzo sattiano,  pubblicato da Rote Katze in edizione cartonata. «È  un'opera d'arte a sé stante», dice il presidente, «ma è interessante vedere il suo rapporto con La montagna incantata di Thomas Mann».

Altrettanto entusiasta il traduttore Heinz Georg Held per il quale anche «dal punto di vista formale Satta entra inaspettatamente in nuovi territori letterari. Lontano dal flusso narrativo convenzionale utilizza una tecnica di collage assolutamente all'avanguardia».

Un continuo rimando di giudizi esaltanti fino a decidere che «Satta stabilisce qui un nuovo standard. Il suo sanatorio è rappresentato in modo completamente diverso da Thomas Mann, ma a suo modo altrettanto innovativo, emozionante e profondo come ne “La montagna incantata"»

Una rivincita strepitosa per il primo romanzo del grande scrittore e giurista nuorese, scritto tra il 1926 e il ‘28, scartato al Premio Viareggio, perso e poi ritrovato nel 1981.

Angela Guiso

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