Da una parte Eleonora d'Arborea, la Sartiglia, la Carta de logu, dall'altra Grazia Deledda e un parterre di scrittori con pochi rivali al mondo.

Oristano e Nuoro mettono in campo i loro gioielli per giocare la partita che attribuirà l'ambito trofeo di Capitale italiana della cultura del 2020. In palio ci sono finanziamenti, visibilità, crescita culturale. Ma soprattutto l'occasione imperdibile di chiamare un intero territorio a progettare iniziative ed eventi che mettano al centro le proprie bellezze.

IN CAMPO 46 PRETENDENTI - Non saranno soli, i due capoluoghi sardi. Dovranno competere con altri 44 comuni italiani che hanno presentato il loro dossier: Agrigento, Agropoli, Alberobello, Altamura, Ancona, Asti, Aversa, Bellano, Benevento, Bitonto, Capaccio Paestum, Casale Monferrato, Caserta, Catania, Ceglie Messapica, Cuneo, Fabriano, Fasano, Foligno, Gallipoli, Lanciano, Macerata, Merano, Messina, Montepulciano, Noto, Parma, Piacenza, Pietrasanta, Pieve di Cadore, Prato, Ragusa, Ravello, Reggio Emilia, Salerno, Scandiano, Siracusa, Telese Terme, Teramo, Tivoli, Tremezzina, Treviso, Vibo Valentia e Villa Castelli.

LA SCELTA DEGLI ESPERTI - Le 46 città hanno presentato i programmi delle attività culturali previste, la struttura incaricata della elaborazione e promozione del progetto, una valutazione di sostenibilità-economico finanziaria, gli obiettivi e le modalità per conseguirli.

Verranno esaminati da una giuria di sette esperti "di chiara fama nel settore della cultura, delle arti e della valorizzazione territoriale e turistica" nominata dal Mibact. I saggi entro il 15 novembre sceglieranno le dieci città finaliste da invitare a un incontro di presentazione pubblica e approfondimento e sulla base dei risultati di questi colloqui entro il 31 gennaio 2018 decreteranno il vincitore.

I PRECEDENTI - Sia Cagliari che Alghero hanno già vissuto l'esperienza. Il Capoluogo regionale nel 2014 corse per il titolo di Capitale europea della cultura 2019 ed arrivò in finale assieme a Lecce, Matera, Perugia, Ravenna e Siena. Vinse Matera che grazie a quel titolo ha attirato investimenti e visibilità fin dal momento della sua designazione. Fu in quella occasione che il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini decise di istituire un bando per la capitale italiana e decise, per il primo anno, di dare l'opportunità a tutte le finaliste di diventarlo. E siccome la preparazione del dossier comporta un vero lavoro di pianificazione, Cagliari ha messo in cantiere idee, iniziative e costruito una rete partecipativa tra le associazioni. Un lavoro che hanno cambiato per sempre il modo di progettare la cultura nella città.

OLTRE IL MARE - Lo stesso ha fatto Alghero che ha concorso per il titolo del 2018 ed è stata sconfitta in finale da Palermo a gennaio di quest'anno. Per la città catalana è stata un'occasione per progettare un modello di sviluppo che consenta di allungare la stagione e supplire ai capricci di Ryanair. Lo ha fatto con progetti culturali, di rigenerazione urbana e con iniziative che nel 2018 la metteranno comunque al centro del panorama culturale italiano.

OBIETTIVI DICHIARATI - Lo stesso accadrà a Oristano e Nuoro, che hanno da tempo attivato tutte le forze attive per costruire progetti da vendere. "Oggi si deve lavorare molto per creare una destinazione attrattiva", spiega il sindaco di Alghero Mario Bruno. Del resto gli obiettivi dichiarati del bando del Ministero sono proprio questi: stimolare una cultura della progettazione integrata e della pianificazione strategica; sollecitare le città e i territori a considerare lo sviluppo culturale come paradigma del proprio progresso economico e di una maggiore coesione sociale; valorizzare i beni culturali e paesaggistici; migliorare i servizi rivolti ai turisti; sviluppare le industrie culturali e creative; favorire processi di rigenerazione e riqualificazione urbana.

FONDI E BENEFICI - Matera ha avuto a disposizione un budget di circa 260 milioni di euro e si aspetta nel 2019 un milione di visitatori e un ritorno economico di un miliardo di euro. Ma quello era un budget europeo. Non è chiaro quanto arriverà ai due centri sardi ma come, si dice sempre, se ci sono progetti buoni i soldi arrivano.

Fabio Manca

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