La comicità invecchia in fretta. I tormentoni, le gag, le battute sono spesso legate allo spirito del proprio tempo, alla contemporaneità. Basta guardare su YouTube qualche spezzone di Zelig di qualche anno fa per rendersi conto che, salvo qualche raro caso, quello che ci faceva letteralmente scompisciare, oggi ci appare degno appena di un sorriso. Salvo qualche raro caso, dicevamo, perché ci sono comici e tipi di comicità che resistono al passare del tempo, invecchiano bene come un buon brandy. Totò rimane Totò anche a più di mezzo secolo dalla sua morte così come Charlie Chaplin rimane Charlot. Insomma, l’immortalità comica è per pochi, anzi per pochissimi. Tra questi ci mettiamo, senza alcuna ombra di dubbio, Stan Laurel e Oliver Hardy, per noi italiani semplicemente Stanlio e Ollio.

Un modo per celebrarli e in qualche modo riscoprirli è la pubblicazione in Italia della biografia che lo storico del cinema John McCabe ha dedicato a Oliver Hardy, “Babe” (Sagoma Editore, 2024, pp. 368).

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

Con Babe, il nomignolo con cui era noto a Hollywood Ollio, John McCabe ci consente di compiere un grande viaggio nella vita di uno dei grandi artisti comici del Novecento e nel grande cinema americano dell’età classica. McCabe segue Hardy, che in molte pellicole venne doppiato da Alberto Sordi, fin dai suoi primi passi nel mondo dello spettacolo, raccontando i suoi matrimoni travagliati, le sue cicliche tensioni finanziarie, la sua personalità gentile e le sue fragilità. E ovviamente il suo incontro con Stan Laurel che cambiò tutto. Perfettamente complementari sul palco e davanti alla cinepresa, i due uomini erano però molto diversi nella vita privata. Con interessi differenti e personalità opposte, il loro legame rimase a lungo circoscritto all’ambito professionale. Solo nella parte finale delle loro vite, Hardy e Laurel hanno imparato a conoscersi davvero, replicando in vita quell’amicizia incrollabile che avevano sempre messo in scena nei loro indimenticabili film comici.

Babe si rivela quindi non una semplice biografia o peggio ancora una agiografia, ma la storia di un uomo fragile e di talento, un grande attore e una grande star. Allo stesso tempo il volume – arricchito da una serie di fotografie d’epoca, in gran parte inedite - è un tributo alla potenza dell’amicizia e alla bellezza dell’arte del riso, che ha reso Oliver e Stan immortali nel cuore di milioni di spettatori in tutto il mondo.

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