“Buongiorno SarDegna” in braille. L'autore, l'editore de L'Unione Sarda Sergio Zuncheddu, riceve la prima copia realizzata con la scrittura tattile. È un dono di allievi e docenti dell’Istituto dei ciechi “Maurizio Falqui”, la scuola cagliaritana, nata nei primi anni del Novecento, che ha migliorato e continua a migliorare le condizioni di vita di generazioni di disabili visivi. Il fuoriprogramma ha aperto l'incontro con lo scrittore-imprenditore, moderato da Ambra Pintore, nella sala “Maria Lai”, parte integrante dell’edificio che ospita l’attività didattica del centro di formazione e che ha accolto un foltissimo pubblico.

«Ora tutti i disabili visivi», ha sottolineato il padrone di casa Maurizio Porcelli, commissario dell’Istituto dei ciechi, «potranno leggere il volume che sarà disponibile nella nostra biblioteca. In questo caso c’è anche l’audiolibro, che offre ai nostri allievi di conoscere i contenuti dell’opera». Il libro in braille è il risultato del lavoro di un’affiatata squadra di insegnanti, educatori, psicologi e informatici della scuola. Ne fanno parte Eleonora Meloni, Maria Grazia Agus, Elisabetta Sannia, Giovanna Corraine, Edoardo Pirisi. Energie in movimento per questa e altre nobili cause. Tutto ciò è utile per abbattere le barriere e consentire a chi non vede di studiare e raggiungere i traguardi del diploma e della laurea. L’Istituto, la cui sede è in via Nicolodi, davanti all’Anfiteatro romano, è un presidio, aperto dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18, che assicura ai disabili visivi servizi gratuiti.

La squadra

«La trasformazione dei libri in braille», ha spiegato Eleonora Meloni, in rappresentanza della squadra, «è un servizio che abbiamo sempre garantito. Riserviamo un’attenzione particolare alle opere dell’editoria sarda. Per convertire in braille “Buongiorno SarDegna” abbiamo impiegato un mese. Abbiamo scansionato il libro pagina per pagina e poi, attraverso i nostri software, è stato adattato alle esigenze dei non vedenti. Ci siamo occupati anche della stampa e della rilegatura. Ora è a disposizione di chiunque abbia interesse a leggerlo. Sinora abbiamo stampato sei copie ma siamo pronti ad andare avanti. Con la trasformazione in braille l’opera è più voluminosa. Ogni pagina dell’originale corrisponde a sei pagine in braille». Mariangela Argiolas, studentessa all’istituto dei ciechi per 14 anni, ha consegnato il dono a Sergio Zuncheddu. «Devo tutto a questa scuola. Qui», ha detto Argiolas, «ho avuto la possibilità di dare un indirizzo ben definito alla mia vita grazie all’istruzione e alla cultura». Il giovane Nicolas Porcu gli ha invece mostrato il funzionamento del sistema di lettura e scrittura tattile a rilievo per non vedenti e ipovedenti messo a punto dal francese Louis Braille. L’editore de Unione Sarda, nel presentare il suo libro in un luogo consacrato all’istruzione, ha sottolineato, nel dialogo con Ambra Pintore, il valore della formazione. «Lo studio e la conoscenza», ha detto Sergio Zuncheddu, «consentono a tutti i giovani sardi di assecondare desideri e vocazioni, realizzare sogni e progetti e contribuire allo sviluppo della loro terra. L’Isola ha bisogno di forze fresche per rendere concreta l’idea di uno sviluppo diverso meno condizionato dalla dipendenza con il Continente. Ci sono potenzialità straordinarie da mettere a frutto».

L’Isola del futuro

Secondo Maurizio Porcelli, «nell’opera c’è la Sardegna che immaginiamo, più forte e consapevole delle sue possibilità. C’è l’Isola che vorremmo senza dimenticare il passato, ma coscienti del fatto che si debba cambiare rotta». C’è stato anche un prologo musicale con Angelica Nioi, cantautrice non vedente che propone con grande intensità il suo repertorio. Laureata al Conservatorio, insegna all’Istituto dei ciechi. Le piace il jazz. Dice con un sorriso: «Grazie alla musica ho abbattuto tutte le barriere».

Massimiliano Rais

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