Sono ormai diventati forte attrazione turistica, i chjusoni, o cjusoni, o chijusoni, o chiusoni, in altre parole i gnocchetti galluresi; comunque li si voglia chiamare sempre loro sono, fatti a mano, e anche quest'estate 2025, come da alcuni anni, sono diventati un po' il simbolo della “culinaria” gallurese, presenti, praticamente, un po' in tutte le sagre, feste e convivi di queste settimane nella Gallura costiera e dell'interno.

Ce ne sono, di “ghjusunate”, ad Arzachena, il prossimo 1° agosto con la “Notte Sarda”, organizzata dalla Proloco e come anche a Sant’Antonio Gallura.  Tradizionalmemte una volta in Gallura, col rito “de li chjusoni”, nelle case e negli stazzi, si celebrava la notte del 1° agosto, che segnava la chiusura della mietitura del grano. Di farina o di semola, i cilindretti di pasta, solcata o puntellata (“imparentati” con i celebri ‘malloreddus), vengono conditi con sugo di carne di maiale, come anche di cinghiale o di carne bovina, con una generosa spruzzata di formaggio, rigorosamente pecorino.

Un piatto tipico della tradizione gallurese che piace, e non poco, ai turisti tanto italiani quanto stranieri. Trattandosi poi di pasta, ben si concilia, questa, con molti e diversi condimenti; e allora, al di là della tradizione squisitamente contadina, c’è chi, innovando secondo gusti marinari, chi li condisce col sugo di pesce, oppure con le cozze o le arselle; senza parlare poi dei condimenti col polpo; non manca poi chi li abbina al pesto o chi li condisce col burro, fino a soluzioni più sofisticate.

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