"Cara Unione,

il pezzo dell'avvocato Giuseppina Di Salvatore dal titolo 'Nuovi aspiranti leader in cerca d'autore' mi sollecita alcune amare riflessioni che qui di seguito propongo.

L'uomo è, per natura, un animale opportunista e pigro. Sente l'esigenza di muoversi e rinnovarsi solo se costretto.

Finché la barca va lasciale andare , cantava Orietta Berti negli anni '70.

La seconda guerra mondiale, nella sua immane tragedia, ha avuto l'effetto di risvegliare le coscienze di ciascuno ad un rinnovato impegno politico e sociale.

Il boom economico degli anni '50 e '60 che ne è seguito è stato, soprattutto, il risultato di questo nuovo clima che portava ciascuno a dare il proprio contributo per la rinascita dell'intero paese.

Siamo vissuti sull'onda lunga di questo effetto per oltre mezzo secolo, fino alla grande crisi del 2008. Questa ha fatto emergere tutti i limiti del modello di sviluppo economico e politico perseguito fino a quel momento.

Stiamo ancora lucrando sugli ultimi scampoli di quell'onda lunga. Ancora ci intestardiamo a perseverare con il perseguimento di modelli di produzione e consumo, ad evidenza, non più sostenibili. Ancora un'intera generazione di giovani vive sulle pensioni di genitori e nonni, quegli stessi che hanno fatto l'Italia nel secondo dopoguerra. Parliamo di crisi ma continuiamo a far crescere i nostri figli, fino a 30, 40 anni, nascondendo loro la triste realtà. Noi stessi rifiutiamo l'idea che nostro figlio sarà, probabilmente, condannato ad una vita lavorativa da precario e ad un'anzianità sostenuta da una pensione, se ci sarà, del tutto insufficiente per una vita decorosa.

Probabilmente solo quando queste tremende contraddizioni sociali, unite al progressivo deterioramento dell'ambiente, raggiungeranno livelli non più sostenibili fino a deflagrare in tutta la loro drammaticità, il che avverrà entro il prossimo decennio, forse solo allora l'impossibilità di rinviare ulteriormente la risoluzione di questi problemi, spazzerà via, definitivamente, questa classe politica incapace e corrotta, ed emergeranno nuovi soggetti, portatori di nuovi ideali che potranno, forse, salvare questo nostro pianeta".

Giorgio Piras

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