Pubblichiamo oggi l'appello di una nostra lettrice al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella circa le difficoltà dei bambini residenti nei borghi attorno a Laconi per raggiungere gli istituti scolastici.

Questo a seguito della soppressione, da parte dell'attuale amministrazione, di un servizio di trasporto da sempre garantito.

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"Egregio signor Presidente,

mi chiamo Barbara Sulis, madre di un bambino frequentante la scuola dell'obbligo e che vive da generazioni in una piccola frazione distante 13 km dal centro abitato del comune di Laconi. Porto all'attenzione un problema che riguarda un gruppo di genitori di undici bambini residenti nelle borgate e di un'altra quindicina di bambini residenti in un rione periferico del paese.

LA SITUAZIONE - Provo ad illustrarle la problematica a cui non riusciamo a dare risoluzione: in due delle tre frazioni del nostro comune, nelle borgate di Santa Sofia e di Crastu, erano presenti le scuole, io stessa le ho frequentate. Con la soppressione dei plessi scolastici di Crastu e Santa Sofia, avvenuta rispettivamente nel 1961 e nel 1991, il comune da subito si è occupato di garantire la normale frequenza scolastica a tutti gli iscritti, attivando un servizio di trasporto con scuolabus prima affidando l'incarico con autonoleggio e successivamente acquistando il pulmino. Per le spese sostenute per il servizio, il comune fino al 2014 percepiva un contributo storicizzato proprio per plessi soppressi . Dal 2015 il contributo viene di fatto cancellato ma viene integrato al comune di Laconi attraverso il fondo unico con le risorse per il diritto allo studio (L.R. N. 25 e L.R.N. 31). La Regione inoltre integra le risorse con un contributo straordinario per il trasporto scolastico che non mi stancherò mai di dire è aggiuntivo. Considerato quest’ultimo aspetto, ritengo che debba essere la politica locale a decidere quanto investire sui propri studenti, ricordandosi che, nelle direttive applicative della legge regionale n. 31/84 si raccomanda che deve essere agevolata la frequenza scolastica degli alunni dimoranti a non meno di 2 km dalla scuola di appartenenza. Inoltre nei casi in cui si verificano le soppressioni di classi o scuole, il servizio di trasporto deve essere garantito gratuitamente. Dopo più di vent'anni dalla soppressione dei plessi scolastici di Crastu e Santa Sofia e dall'istituzione del servizio di trasporto tramite scuolabus comunale per i ragazzi residenti nelle borgate e nelle zone periferiche del paese, la neo amministrazione tuttavia ha pensato, già dallo scorso anno, di tagliare il servizio, con nostro grande sconcerto.

LE PROPOSTE - A nulla sono valse le varie proposte che avrebbero permesso al comune di risparmiare risorse o puntualizzare sul fatto che ad aprile 2016 è stato votato un bilancio più che solido. Non abbiamo visto il ripristino nemmeno a gennaio quando, con fondi stanziati ad aprile 2016 dal bilancio a cui andavano sommati quelli riconosciuti quale contributo straordinario dalla Regione, si sarebbe potuto coprire il servizio da gennaio a giugno. O quando si è suggerito di lavorare per un protocollo d'intesa con i comuni vicini che hanno portato a casa un contributo sul trasporto scolastico di oltre 25mila euro perché consorziati tra loro, risolvendo così il problema della mancanza di risorse.

NESSUNA RISPOSTA - In questi mesi, abbiamo interessato tutte le istituzioni regionali, ma ad oggi la situazione è ancora irrisolta. In particolare, non abbiamo ricevuto nessuna convocazione e nessuna informazione fino al 29 settembre, quando a scuole iniziate il comune ci ha inviato una mail invitandoci a manifestare interesse per un servizio di trasporto a domanda individuale ledendo ancora una volta diritti e dignità di bambini e genitori .

L'APPELLO - Credo non sia un esagerazione affermare che siamo di fronte alla negazione di un diritto sancito dalla costituzione e all'interruzione ingiustificata di pubblico servizio. Ci rimane un ultima possibilità , cioè quella di rivolgere a Lei un accorato appello affinché la questione venga ribadita ulteriormente negli ambiti e nelle sedi che Lei riterrà più opportune, e perché la mia voce e quella degli altri genitori ma soprattutto dei bambini venga finalmente ascoltata".

Grazie per la cortese attenzione,

Barbara Sulis - Laconi

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